Si sa, un terremoto non può essere previsto.
Eppure sin da tempi remoti si è cercato di trovare il modo per farlo.
E chissà cosa aveva ideato il sig. Raffaele Giorgi.
E’ il 29 novembre 1901 e il sig. Giorgi scrive al Sindaco di Casalecchio di Reno in provincia di Bologna chiedendo “un’offerta per costruire un apparecchio elettrico preavvisatore delle scosse dei terremoti; lo scrivente è fiducioso di ottenere quanto chiede, tanto più che si tratta di cosa molto utile all’umanità“.
Forse a Casalecchio di Reno si saranno chiesti del motivo per cui quel piccolo comune si sarebbe dovuto accollare le spese di un apparecchio utile all’umanità. E difatti non se ne fece nulla.
Ritroviamo il nostro sig. Giorgi qualche anno dopo. Un documento del Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio del marzo 1906 (che ho rinvenuto in ricerche d’archivio che ho effettuato presso l’Archivio della Specola di Bologna) riferisce dell’esito negativo della verifica tecnica effettuata il sig. Direttore dell’ufficio centrale di Meteorologia.
Ma Giorgi era duro a morire. Non si accontentò. Protestò e contestò il parere ricevuto e pretese una nuova verifica.
Non sappiamo se quella seconda verifica si fece o meno.
Sta di fatto che non esiste alcun apparecchio elettrico preavvisatore delle scosse dei terremoti, e quindi, molto probabilmente, Giorgi non aveva inventato proprio nulla.
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