Tempo fa esistevano i chiudilettera. Erano come dei francobolli, ma non riportavano il paese emittente nè il valore di affrancatura. Appunto perchè non erano dei francobolli.
Nell’idea di chi li ha “inventati”, servivano a chiudere le lettere. Anticamente si usava la ceralacca per sigillare i lembi di un piego, più avanti si usarono i chiudilettera.
Il caso che mostro oggi, però, è un uso assolutamente non consono del chiudilettera: al posto del francobollo.
Chi spedì questa missiva, infatti, utilizzò un chiudilettera di Don Bosco al posto del francobollo.
Ma la cosa più incredibile, visto che siamo nel 1953 quando i controlli erano molto stretti, è che tutto ciò sfuggì alla verifica postale, e la missiva venne annullata regolarmente e immessa nel circuito postale, senza essere tassata.
Al verso si trova anche il bollo d’arrivo a Torino.
Riproduzione riservata.