No, non si tratta dell’omonima piece teatrale scritta da Agatha Christie nel 1954…
Siamo in Italia, nel 1919, la Prima Guerra Mondiale è già finita. Erminia, dalla caserma dei pompieri di Novara, scrive a Sante, soldato della I Reggimento Artiglieria pesante campale di stanza a Casale Monferrato.
E’ chiaramente una lettera d’amore, quell’amore che negli anni ’20 si poteva esprimere sino ad un certo punto. Ma nello slancio dell’assenza dell’altra persona ci si lasciava ogni tanto un po’ andare:
“Che debbo fare per ricambiarti? Dimmelo, e qualunque cosa tu mi chieda io sono pronta ad appagarti“.
Embè, mica pizza e fichi…
Ma ciò che lascia davvero sopresi e interdetti allo stesso tempo è la carta da lettera utilizzata. L’interno della busta presenta la classica velina che però è tappezzata di ragni, così come il frontespizio della lettera richiama lo stesso ragno stilizzato presente nella velina.
Insolito, per l’epoca.
Un messaggio in codice per Sante? Tipo, caro Sante sei ormai caduto nella mia ragnatela?
Chissà Erminia dove l’avrà comprata quella carta da lettera…
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