23 dicembre 1931. Caltagirone, provincia di Catania. “Profondo Sud”, direbbe qualcuno. Una bambina, Maria, ma per tutti è Mariuccia (perché è piccolina, lei), scrive una cartolina, destinazione Napoli. «Baci e auguri pel S. Natale dalla vostra nipotina Mariuccia Mortellaro Autiero. Caltagirone 23-12-934». E’ chiaro, sono auguri di Natale. Lo vediamo anche dalla cartolina illustrata, con
DALLA SICILIA, TORRONE GELATO E PASTA REALE!
Quante raccomandate si spediscono al giorno? Può incuriosire il tagliandino di una raccomandata spedita da Palermo dall’ufficio n.15 di Piazza Verdi il 7 agosto 1946 e diretta a Napoli? Normalmente no. Ma la sorpresa viene girando il tagliando e leggendo quel che è scritto dietro. «Campione senza valore raccomandato, peso Kg. 0.570, contenente torrone gelato
AFRONTI IL BARONE…
Siamo nel 1949. Settantuno anni fa. Immediato dopoguerra. L’Italia era appena uscita, a pezzi, dalla Seconda Guerra Mondiale. Il livello di alfabetismo era basso, soprattutto nelle regioni del Meridione. Nel 1951, due anni dopo, l’analfabetismo (ovvero, coloro che non riuscivano a leggere e scrivere) in Italia venne misurato dal censimento generale: Piemonte 3%, Valle d’Aosta
TI SFRATTO!
Se un immobile è affittato ma ad un certo punto al proprietario serve, allora si prefigura il cosiddetto “sfratto per necessità”. Questa tipologia di sfratto è oggi normata dall’articolo 59 della Legge n. 392 del 27 luglio 1978. Per sfrattare l’inquilino il locatario non deve far altro che inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno.
L’ORRIBILE TREMUOTO…
In questo così difficile momento, in cui termini come Sars-Cov-2, Covid-19 e Coronavirus sono purtroppo così familiari, ancora una volta il popolo italiano dimostra un’umanità, una generosità, una fratellanza senza pari. E dico ‘ancora una volta’ perché, infatti, non è certo oggi che scopriamo quanto gli Italiani non siano solo pizza, spaghetti e mandolino. Andiamo
ALLE SUE BRAME…
Oggi, per andare da Gubbio a Serra San Quirico, si va a prendere la SS 76 che passa nei pressi di Fabriano. Un tempo si andava invece per monti: si passava da Scheggia, quindi si valicava l’Appennino, e passando da Sassoferrato si arrivava a Serra San Quirico. Perché ha importanza tutto ciò? Per il pezzo