Quante cartoline sono state spedite dal fronte a casa, e viceversa…
Sia durante la Prima che la Seconda Guerra Mondiale la posta fu di vitale importante per tenere i contatti con la propria famiglia.
Il pezzo che presento oggi, quindi, non ha nulla di particolare rispetto alle migliaia di migliaia di pezzi simili.
Quel che invece mi ha incuriosito è stato il contenuto. Lo riporto.
«Carissimi Genitori,
ò ricevuto oggi l’avviso dell’assicurata con molto piacere domani spero di poterla riscuotere per rispondere il merito alla lettera contenuta.
Sto benissimo ed abbiamo delle giornate magnifiche.
Oggi nessuna incursione e spero che per stanotte si dorma in santa pace.
Tanti bacioni a tutti, Vostro figlio, Nino.»
La cartolina, di quelle in esenzione postale fornite alle truppe, è inviata dal Geniere Nino Cavallini, del 12° Reggimento Genio, 2° Comparto Marconisti, in quel momento (20 aprile 1943) di stanza a Palermo.
E’ indirizzata ai genitori a Ferrara, al “Comando GIL” per la precisione (evidentemente il padre lavorava alla GIL, la “Gioventù Italiana del Littorio”, un’organizzazione fascista fondata con lo scopo di stimolare e incrementare la preparazione spirituale, sportiva e militare dei giovani italiani).
La cartolina è timbrata “Posta Militare N. 3550”, come è normale che sia dal momento che tutta la corrispondenza militare della Sicilia occidentale veniva concentrata a Palermo dove operava, appunto, il “Concentramento Posta Militare Palermo” (trasferito a Termini Imerese dal 15 maggio sino al 22 luglio quando cessa l’attività).
Il geniere Nino riferisce delle incursioni aeree. Si tratta, evidentemente, delle incursioni alleate che stavano preparandosi il terreno per lo sbarco che sarebbe avvenuto in Sicilia da lì a qualche mese.
Ho cercato il geniere tra i dispersi e gli internati della Seconda Guerra Mondiale, e non figura in nessun elenco. Segno che, evidentemente, tornò a casa. In che modo e attraverso quali vicissitudini non è dato sapere…
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