Potrebbe mai essere possibile che nel 1901 ci fosse già WhatsApp? O che si potesse inviare un messaggio su Messenger? O un sms? No, certo, non è possibile. Nel 1901 non esistevano i telefonini, i social, e nemmeno Internet… Eppure c’era un modo molto semplice per comunicare, anche tramite messaggi corti e sintetici: scrivere una
NON TROVASI POVERA!
La Signora Giuseppa abitava a Mistretta, un comune in provincia di Messina che, all’epoca in cui si sono svolti i fatti, nel 1947, contava circa 11.000 abitanti, più del doppio rispetto a oggi, un calo demografico fisiologico e legato alla forte emigrazione per la mancanza di lavoro, come del resto accadde in tantissime realtà del
UNA VOLTA IL CIELO SI SCRUTAVA DAI TETTI DI ROMA…
Giovanni Battista Audiffredi visse nel ‘700 tra Napoli, Bologna e Roma. Fu domenicano, bibliotecario, bibliofilo, numismatico, naturalista e astronomo. In particolare, nel 1749 fu nominato secondo bibliotecario alla Biblioteca Casanatense di Roma, e dieci anni più tardi ne divenne prefetto, carica che ricoprì sino alla morte. In quel periodo, la Casanatense, con le sue numerose
PEI DANNEGGIATI DAL BRIGANTAGGIO…
Cosa fu il “grande brigantaggio” nelle regioni meridionali tra il 1861 e il 1865, ossia all’alba dell’Unità d’Italia, non serve probabilmente raccontarne. Del resto, chi lo desidera, in rete trova decine di risorse online sull’argomento. Al nostro scopo, ovvero quello di introdurre il documento che presento oggi, occorre ricordare che il brigantaggio crebbe notevolmente tra
QUANDO AL CAMPO SPORTIVO DI FROSINONE NON SI GIOCAVA A CALCIO…
Fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Italia aveva perso la guerra, e come sempre accade a valle di una guerra i vincitori si spartiscono il bottino. Ci andarono di mezzo alcune terre di confine e i possedimenti colonici. In alcuni casi per costrizione, in altri per scelta, centinaia di migliaia di persone dalla Grecia, dall’Africa, dall’Istria
1859, CI SERVONO 300 BADILI E 150 CARRIOLE…
In una busta totalmente distrutta, priva di ogni elemento postale utile, priva di francobolli (se mai ce ne fossero, e sono quasi certo che non ve ne fossero), trovo la lettera che mostro oggi. Sulla lettera, contrassegnata come “Urgentissima” e spedita l’1 luglio 1859 alle nove e mezza antimeridiane (come diligentemente annotato sia a lettere