Oggi davvero abbiamo bisogno di tanta serenità.
Quest’anno più che mai.
Per questo motivo, gli auguri di Sfizi.Di.Posta a tutti i lettori sono davvero sinceri e fatti con il cuore.
E per farveli, oggi vi mostro una cartolina di 80 anni fa esatti.
Come si può vedere, la cartolina è stata scritta per il Santo Natale del 1940.
C’era la guerra. Allora come oggi.
Allora le persone cadevano per i proiettili, oggi cadono per un virus.
Allora i soldati andavano al fronte, oggi al fronte non si vedono divise militari ma camici bianchi.
In quel contesto, ottant’anni fa, un bambino, Dante, scrive al suo amichetto Mario.
E lo ringrazia per il bel regalo.
Lo fa con garbo, gentilezza, è compìto nel suo scrivere.
Ogni singola lettera, ogni singolo carattere, è lo specchio della sua ingenuità, del suo candore, della sua innocenza.
Ecco, questo è quel che più auguro al mondo: essere tutti un po’ più Dante.
Smettiamola di lamentarci sempre, della zona rossa, del lungomare chiuso, dello spritz che non possiamo fare con gli amici.
Cerchiamo tutti di essere un po’ più Dante.
Il mondo sarà senz’altro migliore, e nessun virus potrà vincere mai.
Le sorprese di questa cartolina non finiscono qui.
I filatelisti lo avranno già notato, ma forse non tutti. Come vedete, il francobollo è molto ma molto piccolo, all’incirca ha dimensioni dimezzate rispetto a un francobollo normale (lo si riesce a comprendere rispetto al rettangolo tratteggiato sulla cartolina che ha le dimensioni esatte di un francobollo dell’epoca).
Lo stesso annullo è molto strano, molto piccolo, tutto inchiostrato, non si legge nulla.
Non si tratta né di falsificazione né di anomalia.
Si tratta invece della cosiddetta “Posta dei bambini”.
Altro non era che un gioco, dedicato ai bambini appunto, che imitava il funzionamento del servizio postale.
C’erano i francobolli, le cartoline postali, i vaglia, i timbri, e qualsiasi altro oggetto, a misura ridotta, necessario per il funzionamento di un ufficio postale.
Esistono diversi casi in cui tali francobolli per bambini vennero utilizzati nella normale corrispondenza, affiancando i normali francobolli o anche da soli.
In questo caso, invece, la cartolina non ha viaggiato nel canale postale.
Molto probabilmente, Dante l’ha consegnata ai suoi genitori i quali, a loro volta, l’hanno consegnata ai genitori di Mario, e quindi infine sarà giunta nelle manine di Mario.
La “Posta dei bambini” non è tuttavia un’invenzione italiana: in Francia esisteva infatti la cosiddetta “Poste enfantine“.
Nella “Boîte du facteur“, una sorta di bolgetta da portalettere, si potevano trovare dentro (riproduzioni degli originali con dimensioni diverse) soldi contanti, francobolli, segnatasse, cartoline postali, timbri circolari e lineari, inchiostro, tampone per l’inchiostro, carta pneumatica, moduli di conto corrente.
Un ufficio postale in miniatura a tutti gli effetti!
Anche negli USA, nei Paesi Bassi e in Germania venne realizzato un gioco simile.
In Germania si chiamava “Kinderpost“.
Ma non è tanto corretto, in questo caso, utilizzare il verbo al passato perché questo gioco è ancora in produzione!
Provate a cercare, appunto, “Kinderpost“, rimarrete sorpresi.
Ma torniamo al messaggio di Dante di ottant’anni fa.
Chissà se Dante è ancora tra noi, e se starà festeggiando questo Santo Natale.
Di una cosa però sono certo.
Che c’è un pezzettino di Dante dentro ciascuno di noi.
Ascoltiamolo.
E sarà tutti i giorni Natale.
Auguri a tutti!
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