Oggi siamo sommersi di ‘fake news‘.
Dare per scontata la validità di una notizia letta su Facebook e riportarla tal quale senza prima verificarne l’attendibilità ci espone a rischi elevatissimi di fare figuracce miserrime, oltre che alimentare una pericolosissima disintermediazione.
Oggi, per confutare un’accusa ci si pone come obiettivo non di portare argomentazioni contrarie, ma di distruggere colui che ci accusa al fine spostare l’attenzione su fatti decisamente meno importanti.
In tal senso, Umberto Eco nel suo “Numero Zero” ci ha mirabilmente mostrato come si possa disintegrare la credibilità di una persona, il giudice Mesiano del Lodo Mondadori, solo perché era stravagante, perché fumava o perché portava calzini turchesi.
Questo perché il potere dei media e dei mezzi d’informazione in generale è ormai talmente forte e radicato che non ci rendiamo nemmeno conto di quanto e quando rischiamo di essere manipolati.
Eppure, il potere dell’informazione ha radici ben più profonde nel tempo.
Prova ne è, ad esempio, la cartolina che mostro oggi.
Spedita il 27 agosto 1914 da Fiuggi (allora in provincia di Roma) per Bari, non riporta elementi di rilievo da segnalare.
Quel che invece è interessante è il recto della cartolina.
Riporta il titolo “LE NOTIZIE DELLA GUERRA” (ovviamente, il riferimento è alla Prima guerra mondiale).
Appena sotto il titolo, leggiamo “DA PARIGI”, con un soldato zuavo francese, con la tipica uniforme dell’epoca a pantaloni e cappellino rossi, che afferra al collo un soldato tedesco (anch’egli riconoscibile dall’uniforme, tipica dell’epoca).
Ma rovesciando la cartolina, ovvero ruotandola di 180°, ecco apparire l’altra faccia della notizia: “DA BERLINO”. Stavolta è il soldato tedesco a schiacciare con il proprio corpo il povero soldato francese.
Dov’è la verità?
Nel 1914, ovvero a conflitto mondiale appena scoppiato (28 luglio) la verità non è da nessuna parte.
Però è emblematico il messaggio che fornisce la cartolina.
Un po’ come quando, all’indomani di una qualsiasi tornata elettorale, tutti hanno vinto e gli altri hanno perso: “Il voto a queste Europee dice che rispetto alle Comunali di 27 anni fa siamo saliti del 2%“, “Siamo soddisfatti perchè nelle frazioni dei comuni delle campagne dell’astigiano abbiamo preso il 98%“, e altre menate del genere.
Parrebbe (e stavolta il condizionale è d’obbligo) che Napoleone ebbe a dire:
«C’è da avere più paura di tre giornali ostili che di mille baionette.»
E c’avevi proprio ragione, Napoleo’.
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