DOVE LAVORI? LAVORO ALL’UFFICIO FORMAGGI!

DOVE LAVORI? LAVORO ALL’UFFICIO FORMAGGI!

Inutile nascondercelo. Tra le tantissime cose belle e buone che ci sono in Sardegna, ai primi posti c’è senz’altro il formaggio. Il pecorino su tutti, ma non solo.
E, va detto, è buono, davvero buono.

Ora, accade che al termine della Seconda guerra mondiale regnasse davvero il caos. Tra bottini di guerra, spartizioni di territori, soldati sulla via di casa, morti o dispersi al fronte, fame e miseria nella popolazione, l’alba italica fu davvero difficile, per usare un eufemismo.

Ovviamente, caduto il fascismo, occorreva ricostruire ogni cosa. E non intendo solo fisicamente, ma anche materialmente: ministeri, ragionerie, polizia, ogni organismo dello Stato andava ricostituito o ricostruito.

Non fece eccezione, ovviamente, la Sardegna.
Venne quindi creato l’Alto Commissariato Sardegna, un ente statale con specifiche competenze relative all’amministrazione del territorio regionale, e che esercitava attraverso fondi provenienti dall’amministrazione centrale.

Come è possibile constatare consultando i fascicoli conservati presso l’Archivio Storico della Camera di Commercio di Sassari, l’Alto Commissario ebbe competenza su artigianato, panificazione, arti e spettacolo, carburanti e combustibili, esportazione cavalli, porti e dogane, persino sui copertoni per gli autocarri e su mille altri settori.
Formaggio compreso.

E’ del 9 agosto 1945 questo piego (un foglio A4 di carta di scadente qualità piegato in quattro) spedito dall’Ufficio Formaggi di Macomer (Nuoro).
Altro non è che una circolare informativa sulle maggiorazioni mensili del prezzo del formaggio “fiore sardo” e “tipo romano” che da 50 Lire a quintale/mese passava a ben 120 Lire quintale/mese.
Una bella differenza che andava restituita alle ditte che avevano già consegnato il proprio formaggio a prezzo inferiore.

Ultima nota.
Il piego è affrancato con la cosiddetta “Lupa di Roma”, un francobollo emesso all’inizio del 1944 quando il Sud, liberato dai nazisti, era governato da Bari, prima dell’avvio della Luogotenenza che traghetterà l’Italia verso la Repubblica.
Un francobollo che ebbe validità sino al 1948 ma che non è sempre comune da rinvenire sulle corrispondenze.

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