Questa è una di quelle classiche situazioni in cui prendi in mano una cartolina, sorridendo pure per quello che leggi al volo, e finisci con la pelle d’oca per quello che, approfondendo le cose, vieni a scoprire.
Partiamo dall’inizio.
Oggi parliamo di una banalissima cartolina illustrata di Firenze, di Piazza della Signoria. Non la mostro nemmeno, è davvero irrilevante e di alcun interesse storico o collezionistico.
La cartolina parte da Firenze il 16 gennaio 1942, quindi in pieno secondo conflitto mondiale.
Quel che subito balza agli occhi è l’indirizzo del destinatario:
Fiorucci Enzo
Fante proveniente dal 208° Reggimento (ora cambiato) ed in attesa di partenza per mare
Brindisi
Al posto della via tutta quella dicitura che avrebbe dovuto consentire la consegna della cartolina al destinatario. E, secondo me, la consegna avvenne, eccome.
Nel testo, il mittente ha parole affettuose per il destinatario:
«Ho ricevuto la tua graditissima. Ti auguro tutto ciò che desideri per il proseguimento dell’anno. Io sono tornato definitivamente qui. Bacioni dal tuo indimenticabile Zio Lamberto.»
E lateralmente:
«Da quando partisti soldato ho sempre pregato (mattina e sera) per te e per la nostra cara Patria.»
Il 208° Reggimento ha origine nel 1915, sciolto nel 1919, viene ricostituito il 12 settembre 1939 a Cagliari con la denominazione di 208° Reggimento di Fanteria “Taro” per essere inquadrato nella 48a Divisione di Fanteria “Taro”.
Aveva in organico comando e compagnia comando, tre battaglioni fucilieri, compagnia mortai da 81, batteria armi di accompagnamento da 65/17.
Nel 1940 il 208° Reggimento viene inviato sul fronte greco-albanese dove partecipa all’intero ciclo di operazioni. Da gennaio 1941 ad aprile opera in Albania e da giugno a dicembre in Montenegro dove rimane dislocato anche nel 1942 con compiti di presidio e antiguerriglia.
All’epoca dell’invio della cartolina, quindi, il reggimento da cui proveniva il nostro fante era ancora dislocato in Montenegro, mentre appunto il fante si trovava a Brindisi per essere destinato altrove, “in attesa di partenza per mare“.
Ma alla fine partì?
Pare di sì, e di certo lo Zio Lamberto avrà versato lacrime amare per quella decisione che cambiò le sorti del nipote.
Enzo Fiorucci risulta infatti nell’elenco dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. La sua scheda dice che morì in Grecia il 24 settembre 1943.
Quella non è però nemmeno una data casuale.
In quei giorni, dal 23 al 28 settembre 1943, a Cefalonia, i Tedeschi trucidarono ufficiali e soldati italiani della Divisione Aqui e alcuni elementi della Regia Marina, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.
A valle dell’8 settembre, per ordine di Hitler in persona, quei soldati vennero considerati traditori e quindi fucilati sommariamente e senza appello.
Ora… Non posso essere certo che il nostro Enzo fosse lì in quel momento, cercandolo negli elenchi dei caduti a Cefalonia reperibili in rete (tuttavia non completi) non risulta… però date e circostanze coincidono per cui potrebbe essere andata proprio così.
In ogni caso, vengono i brividi per la ferocia e la spietatezza che il genere umano ha potuto partorire in quell’occasione: 4000 (facendo la media delle fonti) persone uccise senza alcuna pietà.
E ammetto che, con la cartolina nelle mani, mi sono ritrovato a pensare: Enzo, dai, cambia idea, non partire per mare…
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