Secondo recenti studi (2010) dell’Ufficio dell’Albo d’Oro del Ministero della Difesa che hanno aggiornato le stime dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, i militari italiani caduti e dispersi nei vari fronti dal 1940 al 1945 sono 319.207, di cui 89.629 solo sul fronte russo.
Della maggior parte di questi ragazzi non si conosce l’ubicazione della salma. Basti pensare (sempre dati della Difesa) che dei 89.629 morti e dispersi sul fronte russo, 7.980 sono stati dichiarati ufficialmente morti, 56.689 sono stati dichiarati ufficialmente dispersi, i rimanenti non si sa.
Questo significa che sono state identificate soltanto 7.980 salme su 89.629, meno del 10%. Mentre il 60% circa dei morti in Russia non sono stati mai ritrovati. O, comunque, se è stata individuata la fossa comune che dovrebbe contenere la salma di un determinato soldato, non è possibile come associare le spoglie al nome del soldato.
Terribile parlare di queste cose, vero?
Beh, ma del resto è la cruda e pura realtà: è ciò che è accaduto, e anche se sembra tanto lontano, eppure è successo. Ai nostri nonni, ai nostri zii, o a parenti e amici di parenti e amici. Tante mamme e tanti padri hanno pianto i propri figli senza una tomba dove recarsi. E questo ha aggiunto dolore al dolore, ovviamente.
Eppure, con la guerra alle porte dell’Europa, sembra che da tutto ciò non abbiamo imparato nulla: ancora una volta, gli interessi del singolo prevalgono su quelli di una comunità che viene inviata a combattere o a difendersi dai missili sparati sui palazzi.
Per tutte queste ragioni assume importanza la cartolina che voglio mostrarvi oggi.
Si tratta di una comune cartolina commerciale della ditta CONATRA, COmpagnia NAzionale TRAsporti, con sede a Roma.
Spedita l’11 maggio 1949 e diretta al Sindaco del Comune di Nimis (Udine) dove arrivò il 13 maggio.
Il testo, datato un giorno prima dell’effettiva spedizione, 10 maggio, è una nota informativa ma anche un invito. Leggiamolo insieme.
«Nel marzo del corrente anno abbiamo inviato alla S. V. Ill.ma una circolare relativa alla traslazione delle Salme dei Caduti in guerra pregandoVi cortesemente di inviarci l’elenco delle Famiglie che hanno avuto congiunti morti in guerra, e per cause di guerra, e inumati lontano dal luogo natio.
Poiché i termini per la presentazione delle domande per ottenere dal Ministero della Difesa il contributo dello Stato sono stati prorogati a tutto il 30-6-1949, ci rivogliamo alla cortesia della S. V. Ill.ma perché voglia compiacersi di farci inviare tale elenco ad evitare che le famiglie interessate perdano tale diritto.
Grati se vorrete portare a conoscenza degli interessati quanto sopra inviamo i nostri ossequi.
Compagnia “CONATRA”»
La CONATRA asseriva il vero.
Il contributo statale venne definito dal Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 21 marzo 1947 n. 158 “Concessione di un contributo a carico dello Stato per la traslazione delle salme dei Caduti in guerra e nella lotta di liberazione” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.78 del 4 aprile 1947.
All’articolo 1 il Decreto definiva i termini economici del contributo, da 15.000 a 30.000 Lire, mentre all’articolo 2 i termini per presentare domanda, ovvero entro un anno dalla pubblicazione.
Tale termine venne prorogato al 5 ottobre 1948 attraverso l’Art. 1 del Decreto Legislativo 17 aprile 1948 n. 676, e quindi al 30 giugno 1949 attraverso la Legge 1 marzo 1949 n.115.
Certo è che la CONATRA non aveva l’esclusiva del trasporto, nessun riferimento ad essa è infatti presente nella normativa citata.
Ma messa in quel modo la CONATRA avrebbe avuto un notevole vantaggio rispetto ai diretti concorrenti per aggiudicarsi quanti più trasporti fosse possibile.
Strategia commerciale, anche in un momento così doloroso!
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