Domanda/offerta: è la legge numero uno del commercio, lo sappiamo.
Ma dovevano saperlo molto bene anche alla Co.Vi.Tra., ditta individuale del Commendator Vittorio Traversa (da cui la sigla) con sede in via Tolstoi a Milano.
Lo possiamo vedere con il documento postale di oggi, una cartolina spedita da Milano il 4 gennaio 1945 e diretta al Podestà del comune di Ultimo (Bolzano).
A gennaio 1945 la guerra non era ancora finita.
Con lo sbarco degli Alleati e il conseguente armistizio nel 1943, inoltre, l’Italia era fondamentalmente divisa in due: il Regno d’Italia a Sud e la Repubblica Sociale Italiana a Nord.
La sovranità di quest’ultima è tuttavia molto controversia dal momento che, di fatto, altro non era che uno stato fantoccio in mano alla Germania. In ogni caso, era l’unica forma statale esistente, e in quanto tale (tra le altre cose) emetteva anche propri francobolli, prima sovrastampando i francobolli di Regno e poi creandone di propri.
Con uno di questi ultimi, infatti, è affrancata la cartolina di oggi, un 50 centesimi che raffigura un’Italia turrita, un fascio littorio e una frase, “Le genti a vincer nata, e nella fausta sorte e nella ria“, due versi della poesia “All’Italia” di Giacomo Leopardi.
Una curiosità storico-postale che mi sento infine di evidenziare è sull’annullo, un classico annullo meccanico a onde dove, però, nel bollo a doppio cerchio il nome della località e dell’ufficio risulta ruotato di 180° rispetto a tutto l’annullo.
Non una rarità, una semplice curiosità.
Ma torniamo alla Co.Vi.Tra.: che vendeva questa ditta?
E’ sufficiente girare la cartolina al verso, e c’è solo da divertirsi a leggere!
Il listino Gennaio 1945 della Co.Vi.Tra. (oltretutto non completo, se si voleva il listino completo occorreva richiederlo) prevedeva: colla, gomma, scolorina, matite, ceralacca, inchiostro, disinfettante, cera, brillantante, insetticidi, spago, sapone (autarchico, naturalmente!), etc.
Insomma, un po’ di tutto.
Ma il pezzo forte è alla fine: il “Pacco Massaia”.
Di che si tratta?
Viene descritto così: “contiene tutto quanto può essere utile in una famiglia, articoli per la toletta, per la cucina, per la pulizia della casa“.
Per sole 500 Lire, la massaia sarà stata contentissima!
Oggi certamente storceremmo il muso a leggere una cosa del genere: l’accusa di sessismo avrebbe davvero strada facile.
Ma all’epoca no, all’epoca era normale: il ‘maschio’ lavora, va in guerra, la ‘femmina’ sta a casa, accudisce casa e prole. Fa la brava massaia.
Sembra incredibile pensare in quei termini. Eppure era proprio così.
Specchio dei tempi!
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