NON CI AVRETE MAI!

NON CI AVRETE MAI!

«Ci vuol altro per vincerci!»
Così si chiude la cartolina protagonista dello sfizio di oggi.
A chi è diretto questo avvertimento?
Ma andiamo con ordine.

Castelnuovo di Garfagnana è un comune italiano di circa cinquemila abitanti della provincia di Lucca, sia oggi che all’epoca della ‘nostra’ cartolina.
Di quell’area storico-geografica, la Garfagnana, compresa tra le Alpi Apuane e la Versilia a ovest, l’Appennino tosco-emiliano a est, la Lunigiana a nord, ne è il centro maggiore.

La storia di Castelnuovo pare affondi le radici nelle civiltà etrusca e romana, ma sono di epoca longobarda le prime notizie certe dell’esistenza di questo centro.

Castelnuovo, come tante città in Italia, dal Trecento in poi subì varie vicissitudini e dominazioni. Prima Lucca con il suo generale Castruccio Castracani, poi la cessione volontaria a Ferrara per evitare la dominazione fiorentina, poi papa Giulio II, poi Urbino, ancora Lucca, Firenze.
Insomma, a parte la breve parentesi estense tra il 1429 e il 1515 in cui la città conobbe un certo splendore, successivamente fu oggetto di violenze e saccheggi.

La popolazione quindi nel 1521 insorse, scacciò il commissario pontificio, e chiese dunque nuovamente aiuto a Ferrara che inviò a governare la città il commissario ducale e poeta Ludovico Ariosto che andò a insediarsi all’interno della rocca preesistente (almeno dai tempi del Castracani).

In onore di Ariosto, oggi quella rocca si chiama appunto “Rocca Ariostesca”, ed è appunto quella rocca raffigurata sul lato illustrato della ‘nostra’ cartolina nonché la protagonista del testo della cartolina stessa spedita appunto da Castelnuovo Garfagnana il 19 agosto 1956. Leggiamolo.

«Non temiamo le minacce vane. Siamo al riparo di una rocca storica contro la quale si sono infranti tutti gli attacchi, perfino quelli napoleonici.
Ci vuol altro per vincerci!»
E poi la firma, Augusto e non so che altro, non lo riesco a decifrare.

Chi ha minacciato Augusto?
Verrebbe da pensare il destinatario della cartolina, ovvero Francesco Zaccherini, un signore che proprio sconosciuto affatto non è.

Trattasi infatti del direttore dell’epoca della Biblioteca Alfredo Oriani di Ravenna.
Sorta nel 1936 e intitolata a Mussolini fino al 1945, fu un’anomalia durante il regime dal momento che, a latere dell’ampia apologia del fascismo, acquisì testi antifascisti di autori come Lussu, Salvemini, Nenni, Stalin, testi normalmente al bando o il cui semplice possesso valeva una condanna al confino politico.

Nell’immediato secondo dopoguerra, e a questo periodo si riferisce la ‘nostra’ cartolina, la biblioteca venne affidata alla direzione di Francesco Zaccherini che, per prima cosa, cambiò l’intitolazione della sede.

Per quale ragione il direttore Zaccherini avesse ‘minacciato’ Augusto (che poi, è tutto da vedere e da verificare, mica le parole di Augusto vanno prese per oro colato…) non è dato sapere.
Un prestito non restituito?
Un’informazione richiesta ma non fornita?
Chissà.

E voi, cari lettori di Sfizi.Di.Posta, che idea vi siete fatta?

Ultima nota.
Sapete per cosa è noto oggi Castelnuovo Garfagnana?
Per aver dato i natali a Jasmine Paolini, la fortissima tennista italiana che ci sta facendo sognare sui campi di tutto il mondo.
E allora… Riuscirai invece tu, Jasmine, a scardinare la “rocca” della classifica ATP?
Dai, forza Jasmine!

Riproduzione riservata.

I commenti sono chiusi.

©2018-2024 Sfizi.Di.Posta - Riproduzione riservata - Tutti i diritti riservati | Privacy | Copyright | WordPress Theme: Chilly