Oggi ci troviamo in Apulia.
No, non in Puglia, ma in Apulia, quella regione amministrativa sorta con Federico II e che comprendeva (oltre la Terra di Bari e la Terra d’Otranto) la Capitanata e la Basilicata.
Tra la Capitanata e la Basilicata registriamo infatti lo scambio epistolare protagonista di questo sfizio.
Trattasi di una cartolina commerciale spedita da Foggia il 25 dicembre 1937 e indirizzata a Ferrandina, provincia di Matera dove giunse il 28 dello stesso mese.
L’intestazione commerciale della cartolina è molto leggibile: Selleria Luigi D’Onofrio fu Paolo. Negoziante in pellami e affini. Foggia, Via Serg. Magg. Nicola Dellicarri 14.
Chi spedisce è proprio il titolare della selleria, Luigi D’Onofrio; il destinatario è un agricoltore altolocato, tale “Dottor Lorenzo”.
«Ho ricevuto vostra con vaglia, e ve ne ringrazio, però sono dispiaciuto che mi avete tolto lire 40. Dovete sapere che vi ho fatto collari buoni e valevano più di lire sessanta. Prego volermi rimettere la resta in un’altra occasione.
In quanto alle coperte di lana a quadri il prezzo ultimo che vi posso fare è di Lire quaranta al metro. L’altezza del panno è di m 1.50. Perciò per ogni coperta occorre m. 1.65 che l’importo del solo panno è di L.66 poi si deve aggiungere la manodopera ed altri oggetti che occorrono. In una vostra dovete spiegarmi se le coperte servono per mettere sopra ai collari o per i pettorali. Attendo una vostra risposta in merito. Colgo l’occasione per inviarvi i migliori auguri con una buona fine e buon principio d’anno.
Salutandovi Luigi D’Onofrio.»
Non mi intendo di selleria e di cavalli, ma appare chiaro cosa sia un collare per cavalli.
Nondimeno, la coperta, che si usa per coprire il solo corpo del cavallo o anche il collo, ed è possibile realizzarla in un unico pezzo o in due pezzi separati.
Beh, è chiaro che il negoziante in pellami e affini Luigi sapesse il fatto suo.
Quel che fa specie è che all’epoca si procedesse molto più in fiducia che adesso. Oggi se ordini un prodotto prima paghi e poi ti viene spedito; all’epoca, prima ricevevi il prodotto ordinato e poi pagavi.
E così accadde che l’agricoltore Lorenzo pagò meno del dovuto, facendosi autonomamente lo sconto. Magari “ci ha provato”, o magari aveva una valida ragione. Chissà.
Un’ultima nota riguarda la data di spedizione: 25 dicembre 1937, Natale.
Perché, si spediva posta a Natale?
Certo che sì. E non solo si spediva, ma viaggiava pure.
25 dicembre è infatti la data manoscritta dal mittente nel suo testo, mentre la cartolina in partenza ha ricevuto il bollo di Foggia del 26 dicembre, il giorno dopo, sempre e comunque festivo.
Quindi, ha viaggiato, ed è arrivata a Ferrandina il 28 dicembre.
Due giorni per coprire i 180 km che separano Foggia da Ferrandina sembrano essere troppi per gli standard dell’epoca, però è anche vero che erano giorni di festa.
Suvvia, non stiamo a spaccare il capello… anzi, il crine di cavallo!
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