Forse non tutti sanno che un tempo, quando si partiva per un luogo diverso dal proprio domicilio, si poteva pagare un servizio di “Fermo Posta”: la posta non veniva consegnata e rimaneva nell’ufficio postale a disposizione del destinatario che, identificatosi con un documento di identità, la andava a prelevare quando gli era possibile. Il servizio
INDOVINELLI POSTALI
Certo è che in mezzo alla corrispondenza di trova di tutto. Prova e controprova, se mai ce ne fosse bisogno, è la piccola busta protagonista del brevissimo sfizio di oggi (fa caldo, lo so, apposta sarò breve). Si tratta di una busta piccolina, di quelle adatte a contenere un biglietto da visita per intenderci. E’
LA GRANDE GUERRA, DALL’ALTRA PARTE
Quante testimonianze sono giunte a noi, anche grazie alle lettere e alle cartoline, dei nostri soldati italiani nelle trincee della Grande guerra? E quante ancora ne giungeranno?! Una recente stima fornisce numeri impressionanti: tra il 1915 e il 1918 sono 4 miliardi le lettere e cartoline spedite dal fronte a casa, un miliardo e mezzo
PIETRO MASCAGNI A ROMA, ADRIANO ARIANI A MACERATA: MUSICA, MAESTRO!
Non mi sogno minimamente (e non lo farò) di sintetizzare in pochi paragrafi cosa fu e cosa significò anche a livello sociale la musica da camera e l’opera tra l’Ottocento e il Novecento. Le arti, in quell’epoca, conobbero uno dei momenti più alti (se non il più alto in assoluto) della storia dell’uomo. Era tutto
MIA BUONA E CARA FORTUNATA…
Quante volte abbiamo detto, o anche solo pensato, che oggi non si scrive più come una volta? Tanto abituati a vivere dentro un social, ci siamo dimenticati di quando si inviava una cartolina dal luogo di vacanze, di quando ci si dava appuntamento con una cartolina, o di quando si scriveva semplicemente una lettera. Ma