Sono i giorni di Natale, sessantanove anni fa, nel 1955, e il bimbetto Franco scrive una letterina ai propri genitori.
Franco va già alle Elementari, tanto che non avendo carta da lettera utilizza infatti un foglio del suo quaderno a quadretti e provvede lui stesso a disegnare una Natività sul frontespizio della lettera.
Stessa cosa fa sul fronte della busta, disegnando una stella cometa.
Il testo della lettera è tenerissimo:
«Miei cari, il piccolo cuore del vostro bimbo chiede per voi a Gesù tutti i doni del cielo e un nuovo anno felice. Franco.»
Franco scrive ordinatamente, sul rigo, senza sbavare e uscire fuori, ogni lettera è perfettamente dimensionata e proporzionata alle altre, da abecedario.
Non c’è che dire, ottimo lavoro caro Franco.
E l’augurio di Franco per i propri genitori è il più bello possibile. Franco si rivolge a Gesù non per ricevere un regalo per sé stesso, ma per donare felicità e gioia ai propri genitori.
E chi aiuta Franco nel lavoro (forse un nonno, una zia, una sorella maggiore, non si sa, ma lo si intuisce facilmente dalla diversa calligrafia) scrivendo sulla busta «Natale 1955» sottolinea al retro «Un bimbo che vuole essere buono!».
La letterina non ha viaggiato per posta, ma credo che stavolta questo sia un aspetto del tutto irrilevante.
Beh, direi che stavolta possiamo anche chiudere qui, non serve altro, credo che la letterina “parli” da sola.
E con la letterina di Franco giungano a tutti voi, cari lettori di Sfizi.Di.Posta, i miei migliori auguri per uno splendido anno nuovo.
Buon 2025!
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