ASSUMIAMO UN MEDICO CONDOTTO!

ASSUMIAMO UN MEDICO CONDOTTO!

«Io li conosco i medici, sarebbero capaci di passare sul cadavere della madre pur di fregare un collega.»
Così chiosava il dott. Bui in una delle più note citazioni del film “Il medico della mutua”, un classico della commedia all’italiana del 1968 con un Alberto Sordi in grandissimo spolvero nei panni dell’indimenticato dott. Guido Tersilli.

Certo, all’epoca dire “mutua” era un po’ generico perché in quegli anni (e dagli inizi del Novecento, quando vennero abolite le Società Operaie di Mutuo Soccorso) l’assistenza sanitaria non era legata all’essere cittadino italiano ma alla propria condizione di lavoratore o meno, e in funzione del tipo di lavoro alle diverse casse di previdenza e assistenza sanitaria: l’INAM per il settore dell’industria, l’ENPAS per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, e così via.

Per coloro, poi, che non lavoravano e non appartenevano a nessuna cassa di previdenza, anziché il “medico della mutua” esisteva il “medico condotto”, pagato dai Comuni, e disponibile 24 ore su 24 per assistenza domiciliare e igiene pubblica.

Il termine “condotto” non si riferisce agli spostamenti che il sanitario pur effettuava per andare a visitare gli indigenti nelle proprie abitazioni, ma deriva dal latino “conducere“, ovvero prestare servizio in accordo a una determinata condotta, essere quindi assunto. Il contratto veniva rinnovato di anno in anno, e più Comuni potevano assumere lo stesso medico. Le ferie riconosciute al medico condotto erano appena due settimane.

Successivamente, e precisamente con la Legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.360 del 28.12.1978, Suppl. Ordinario), venne istituito il Servizio Sanitario Nazionale, vennero abolite le casse mutue e la figura del medico condotto, e venne introdotta la figura del cosiddetto “medico di fiducia” o “medico di famiglia” (vedere art.25 della suddetta Legge), così come lo conosciamo oggi.

Ma ritorniamo al “medico condotto” perché di questa figura parleremo con lo sfizio di oggi.
Il documento postale che stiamo per vedere è un piego spedito il 26 luglio 1912 dal Sindaco del Comune di Marcellise e indirizzato al Sindaco del Comune di Nogarole Rocca, entrambi i comuni in provincia di Verona.

Una volta che il Sindaco di Nogarole Rocca ricevette il piego, lo lesse (era una serie di domande), appuntò sullo stesso foglio le risposte, lo ripiegò, sul fronte appose un secondo francobollo di 2 centesimi che risulta annullato il 27 luglio 1912, appose il suo bollo ovale, cancellò la scritta “Nogarole Rocca”, aggiunse “Marcellise”, e lo rispedì (questo genere di corrispondenza viene infatti tecnicamente chiamata “rispedizione”).
Al verso del piego troviamo infine il bollo di arrivo a Marcellise del 28 luglio 1912.

Ma che aveva di tanto importante il Sindaco di Marcellise da chiedere?
Il bello è che, fidatevi sulla parola, ho casualmente rinvenuto ben otto pieghi identici, spediti tutti dal Sindaco di Marcellise ai Sindaci di otto comuni limitrofi, tutti con le stesse domande. E questo è uno degli otto.
E adesso capiremo il perché. Leggiamo.

«Ill.mo Sindaco di Nogarole Rocca
Prego la V.S.Ill.ma a fornirmi con cortese sollecitudine le seguenti informazioni.
Ringrazio, con stima
Il Sindaco
G. B. Da Vecchi

1. Popolazione del Comune ab. / N°2269
2. Quante condotte mediche esistono? / Una
3. La condotta è libera o estesa alla generalità degli abitanti? / E’ libera
4. Quale lo stipendio del sanitario? / £. 3000
5. Il medico ha l’obbligo del cavallo? / Sì
6. Gode dell’alloggio gratuito? / No
7. Oltre lo stipendio gode di altri assegni? Quali? / £. 600 pel cavallo
8. Se ufficiale sanitario che assegno gli viene corrisposto? / £. 200

Nogarole Rocca, lì 27 luglio 1912
Il Sindaco
Luigi Benciolini»

Quindi, come detto, le risposte del Sindaco di Nogarole Rocca sono appuntate a destra, per comodità di lettura le ho qui separate dal segno “/” ma nella scansione dell’originale si vede benissimo.

Il Sindaco di Marcellise, evidentemente, doveva assumere un nuovo medico condotto, e prima di farlo si è voluto sincerare con i Sindaci dei comuni limitrofi quali fossero le condizioni, anche economiche, dei rispettivi medici condotti già assunti.
Un’indagine di mercato.
Bravo, Sindaco di Marcellise, ottima iniziativa!

Ora… Chiaramente viene automatico fare il paragone con oggi, e non tanto con il dott. Tersilli del citato “Il medico della mutua”, quanto con la situazione odierna.

Anzitutto, il numero di assistiti.
A Nogarole Rocca un solo medico condotto copriva l’assistenza sanitaria di 2269 cittadini. Oggi, in base al contratto collettivo nazionale, il numero massimo di assistiti per ciascun medico è fissato in 1500 persone. La differenza non è moltissima in effetti, ma c’è, e in un altro piego tra quelli rivenuti il Sindaco del Comune di Montorio Veronese afferma che nel suo comune sono residenti 4000 abitanti serviti da un unico medico condotto.

Poi, lo stipendio.
Sommando lo stipendio e gli altri assegni, il medico condotto di Nogarole Rocca incassava uno stipendio annuale di 3800 Lire. Utilizzando il convertitore messo a disposizione dal Sole 24 Ore che si basa sul potere di acquisto del denaro, nel tempo, si viene a scoprire che 3800 Lire nel 1912 equivalgono a circa 15.400 Euro odierni, ovvero a uno stipendio mensile di circa 1300 Euro odierni. Un po’ pochino, in effetti…

Oltretutto, il medico condotto di Nogarole Rocca non godeva dell’alloggio gratuito. Non che oggi il medico di famiglia lo abbia, tutt’altro, però evidentemente all’epoca era prassi fornire anche l’alloggio gratuito.

Ma, chiaramente, quel che fa più sorridere è l’obbligo del cavallo. Oggi si potrebbe dire: ha il medico di famiglia l’obbligo dell’automobile? No, la risposta è no. Ma all’epoca, essendo prassi la visita a domicilio, e non essendo diffuso altro mezzo di locomozione a parte il cavallo (e forse l’asino), la domanda sull’obbligo del cavallo appare quantomeno normale.

Certo, 600 Lire nel 1912 equivarrebbero (sempre secondo il convertitore di cui sopra) a circa 2500 Euro odierni, e mi sa che, tra biada e altro, questi soldi andavano via tutti, se non di più. C’è però da dire che il medico condotto avrebbe potuto, senza limitazioni di alcun genere, utilizzare lo stesso cavallo anche per scopi personali, e allora l’indennizzo appare forse più criteriato.

Come sarà poi finita a Marcellise? Venne assunto il medico condotto? E a che condizioni?
Non lo sappiamo, ma sicuramente venne assunto, e sicuramente le condizioni saranno state quelle di mercato, vantaggiose per tutti.
E allora… Buon lavoro, medico condotto di Marcellise!

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