Un tempo contrarre una cosiddetta ‘malattia esantematica’ era la normalità, oggi sarebbe ritenuto un evento eccezionale.
Una ‘malattia esantematica’ è una malattia che provoca un ‘esantema’, ovvero il ‘fiorire’ di un’eruzione cutanea che siano macchioline, pustole, vesciche o papule.
Sono malattie esantematiche la rosolia, la varicella, la scarlattina, il morbillo, la quarta, quinta e sesta malattia, il vaiolo, e per associazione anche la parotite (più nota come “orecchioni”) che però non produce esantema.
Oggi per ognuna di queste malattie esistono le vaccinazioni che iniziano già a pochi mesi di vita e terminano a qualche anno.
Ma fino a non molto tempo fa, ad eccezione del vaiolo, non esisteva alcun tipo di vaccinazione, ed era più che naturale che un bambino da scuola tornasse a casa con qualche sorpresina, soprattutto nei mesi invernali.
E’ quanto accadde, evidentemente, a Marina, la bambina protagonista di questa nostra storia.
Siamo a fine marzo 1948, e Marina scrive alla nonna e agli zii. La piccola è stata a riposo per la varicella e gli orecchioni, e soltanto quel giorno si era alzata dal letto. Potrà tornare a scuola solo il 5 aprile perché quando si prendeva una di queste malattie prima di rientrare a scuola occorreva che trascorresse un certo tempo, una sorta di quarantena (nove giorni per la parotite, sette giorni per la varicella).
La calligrafia della bambina è rotonda, ordinata (scrive sul rigo a matita, che poi provvede correttamente a cancellare), è un piacere anche solo osservarla (evito la trascrizione, si legge perfettamente dalla scansione), e inevitabilmente intenerisce il cuore.
Immaginando che Marina all’epoca della cartolina poteva avere all’incirca cinque anni, oggi dovrebbe averne poco meno di ottanta.
Chissà se Marina leggerà mai queste note…
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