Se nomino Pantelleria cosa vi viene in mente?
Sicuramente il mare, spiagge assolate, calette, grotte, falesie al tramonto, paradisi incantevoli.
Ma anche il passito, il vino liquoroso derivante da uve zibibbo, e i capperi IGP, due prodotti che hanno letteralmente trainato l’economia di quest’isola e l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo.
Ma Pantelleria in passato fu ben conosciuta, eccome.
Come un vero ‘porto di mare’, l’isola ha visto passare sul proprio suolo Fenici, Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Turchi, Borboni. Non si è fatta mancare proprio nulla.
E, naturalmente, ogni popolazione ha lasciato, chi più chi meno, tracce del proprio passaggio. Se nei ristoranti dell’isola è possibile gustare un ottimo cous cous lo si deve anche a questo.
Stante la sua posizione avanzata nel Mediterraneo, quel ruolo di “paracarro d’Italia” non sfuggì nemmeno a Mussolini. Durante il fascismo, infatti, come accadde per altre isole, anche Pantelleria fu sede di confino politico.
Non è la prima volta che Sfizi.Di.Posta si occupa di confino politico, e non sarà questa l’ultima. Per cui rimando ai precedenti ‘sfizi’ per evitare di ripetere cose già dette:
– Ponza:
https://www.sfizidiposta.it/2020/05/29/ti-spedisco-a-ponza-al-confino/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1188053664874778
– Ventotene:
https://www.sfizidiposta.it/2020/06/12/ventotene-tra-europa-e-confino/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1191592707854207
– Ustica:
https://www.sfizidiposta.it/2020/06/25/al-mare-a-ustica-no-al-confino/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1213930402287104
– Lipari:
https://www.sfizidiposta.it/2020/08/03/confinati-politici-sulle-spiagge-nere-di-lipari/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1231433913870086
– Tremiti:
https://www.sfizidiposta.it/2021/05/11/tremiti-luogo-di-confino/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1463639050649570
– Favignana:
https://www.sfizidiposta.it/2021/07/19/la-dura-vita-del-confinato-politico-a-favignana/
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/1512005895812885
Va anzitutto detto che Pantelleria, prima di essere luogo di confino politico fascista, fu tra l’800 e il ‘900 luogo naturale di detenzione, dove spedire mafiosi e delinquenti ma anche anarchici e pericolosi comunisti.
Se lo scopo del confinamento era annientare i fervori anarchici, a Pantelleria avvenne l’esatto contrario: i diversi esponenti di spicco della sinistra italiana confinati sull’isola non solo non misero da parte le proprie idee, ma anzi le divulgarono tra la popolazione con il risultato che molte famiglie pantesche (ricordiamo, tra tutti, gli Errera e i Cimune) si convertirono al socialismo, al comunismo e all’anarchia.
Pantelleria da luogo di isolamento divenne scuola di vita politica.
Pur avendo diversi punti di contatto con il confino politico fascista, non mi dilungo oltre e rimando alla letteratura sull’argomento: Ugo Fedeli “Luigi Galleani” (Edizioni Antistato, 1956) e Antonio Senta “Luigi Galleani, l’anarchico più pericoloso d’America” (Nova Adelphi, 2018).
Del regime confinario in epoca fascista a Pantelleria abbiamo invece pochissime testimonianze, e questo perché i confinati politici erano in numero esiguo, e vi rimasero soltanto per alcuni mesi.
Carlo Spartaco Capogreco, nel suo “I campi del duce. l’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943)” (cap.1, pag.19), indica in 700 il numero di persone detenute, a vario titolo, ma quasi totalmente coatti (i cosiddetti “cuatti” in dialetto pantesco).
Assolutamente eccezionale, quindi, è il ritrovamento del documento postale di oggi.
Si tratta di una cartolina spedita da Pantelleria il 7 agosto 1934 e indirizzata a Palermo. A quell’epoca confinati politici non dovevano essercene più, sull’isola.
Eppure la cartolina ricevette il bollo della censura della “DIREZIONE COLONIA CONFINATI – PANTELLERIA”.
Probabilmente, un bollo generico, valido sia per i confinati in genere che per quelli politici.
Il mittente è Filippo Sorci, e di costui è presente al Fondo Confinati Politici il relativo fascicolo (busta 4872, fascicolo 062959).
Nato nel 1874 a Velletri, Roma, di colore politico repubblicano e di professione carrettiere, venne denunciato per offese al capo del Governo e confinato.
Può sembrare incredibile, ma ulteriori notizie sul confino politico a Pantelleria non ve ne sono.
Forse è una storia ancora da scrivere, forse non vi è alcuna storia da scrivere.
Non lo sappiamo.
Sta di fatto che, ad oggi, non conosco altri documenti postali recanti il bollo della censura che abbiamo visto oggi. E quindi, anche se le notizie storiche sono scarse, valeva la pena parlarne.
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