Il 4 febbraio 1943 la Sicilia ancora non sa che da lì a poco avrebbe vissuto mesi intensi che avrebbero portato gli Alleati a liberare la nazione dall’oppressione nazi-fascista.
In quel contesto, davvero distaccata dalla realtà appare quindi la cartolina di cui parliamo oggi.
Spedita da Palermo a Catania, è di quelle cartoline postali propagandistiche ‘di regime’: sulla sinistra campeggia la scritta VINCEREMO, per convincere tutti, civili, militari e forse anche sé stessi, che la guerra sarebbe stata vinta.
Chi scrive è tale Cristoforo, del Politeama Garibaldi di Palermo.
Il teatro, attualmente sito in piazza Ruggero Settimo 15, venne realizzato dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda a partire dal 1865 e inaugurato nel 1874 (fu rappresentato “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini), per essere completato con la copertura in ferro e altri abbellimenti nel 1891.
Sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi e due cavee, arriva a contenere 950 persone a sedere. Sulla facciata, in alto, spicca una quadriga bronzea raffigurante Apollo, dio della musica, ed Euterpe, musa della lirica.
E’ un gioiello da visitare assolutamente!
Il destinatario della cartolina è l’Impresa Teatrale Marchese Fassari di Catania. Di questa compagnia non sono riuscito a trovare alcuna informazione.
Forse non deve essere stata un’impresa teatrale di grande livello, e ciò spiegherebbe anche il non aver trovato nulla su di essa.
E ciò verrebbe confermato anche da quanto scrive il mittente:
«Egregio Sig. Fassari,
come vi à già comunicato il prof. Failla le prenotazioni vanno molto male, tali da non farci assegnamento.
Attendiamo vostre disposizioni; nell’attesa vi saluto affettuosamente.
So che il prof. Failla vi à inviato delle lettere, telegrammi e raccomandate, ma ancora non è arrivata vostra risposta.
Affettuosamente.»
Ora… il motivo per cui l’impresa Fassari non abbia risposto a lettere, telegrammi e raccomandate e avrebbe invece dovuto farlo a questa normalissima e banalissima cartolina mi appare oscuro.
Ma tant’è.
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