Non potrà mai essere uno ‘sfizio’ a riuscire a riassumere compiutamente quel che ha significato, in termini storici, sociali, economici, etc, l’emigrazione italiana verso le Americhe a cavallo tra l’800 e i primi del ‘900.
Per non parlare dei distinguo che necessariamente vanno fatti in funzione della località di partenza, e quindi del diverso contesto socio-economico che ha portato le persone a migrare.
I motivi che spinsero le persone a emigrare, infatti, non furono soltanto economici, seppur predominanti: complicazioni nell’esportazione di agrumi, crisi delle miniere di zolfo e di pomice, distruzione dei vigneti ad opera della fillossera, decremento del lavoro nelle tonnare e nelle saline, presenza della mafia sul territorio e conseguente controllo sulle masse contadine.
A questi si aggiunse la capillare campagna promozionale dell’America come l’El Dorado, come la panacea di tutti i mali. Sul territorio, di grandi e piccole città, agenti e sub-agenti, interessati dalle provvigioni che avrebbero incassato dalla vendita dei biglietti, promuovevano il cambio-vita con manifesti e messaggi.
Non vado oltre per evitare di sintetizzare troppo un argomento che merita, per forza di cose, ampio spazio.
Ritengo che chiunque abbia la necessità di approfondire l’argomento, se non già noto, può trovare (anche in rete, gratuitamente) infinite risorse.
Secondo diverse fonti, furono circa nove milioni gli Italiani ad attraversare l’oceano in cerca di fortuna, di cui sei milioni soltanto verso gli USA. Di quest’ultimi, la maggior parte si indirizzò verso l’area metropolitana di New York, agglomerandosi attorno a strade e isolati al punto da formare un quartiere di soli Italiani chiamato Little Italy.
Detto ciò, assolutamente normale appare il documento postale che mostro oggi, una cartolina spedita da Brooklyn, N.Y., l’1 agosto 1925 e diretta a Santa Ninfa (Trapani) dove arrivò intorno al 17-18 agosto (il bollo al retro del 16 agosto è di transito a Palermo).
La cartolina è intestata e presenta diversi campi prestampati. Si tratta di una notificazione di matrimonio della Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria situata al 500 di Hicks Street, a Brooklyn appunto.
La Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria venne edificata nel 1906 tra Degraw e Hicks Street, in mattoni grigi bordati di pietra calcarea, da Padre Voegel, ma la presenza cattolica a Long Island risale già al 1882 quando venne fondata la Missione Cattolica della Colonia Italiana della Città di Brooklyn da Padre Joseph Fransioli (a volte scritto Francioli) che vide anche la presenza di Madre Francesca Saverio Cabrini.
La chiesa venne demolita nel dicembre 1941 per la costruzione della Brooklyn-Queens Expressway, e la sua comunità venne quindi accorpata alla vicina Chiesa di Santo Stefano.
Ma torniamo alla nostra storia.
Il parroco della Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria notificava alla Chiesa Madre di Santa Ninfa che Leonardo Cannova e Angelina De Fiore si erano sposati il 12 luglio 1925.
Ma perché Santa Ninfa? Leonardo era di Santa Ninfa?
Il dubbio ce lo chiarisce l’eccellente risorsa online The Statue of Liberty – Ellis Island Foundation, Inc., all’indirizzo www.ellisisland.org, emanazione sul web dell’Ellis Island Museum: a cinque minuti di battello da Manhattan, è infatti allestito il più grande museo al mondo sul tema dell’emigrazione.
Attraverso una ricerca, riusciamo a sapere che Leonardo Cannova, residente a Santa Ninfa, di 18 anni di età, è sbarcato a New York il 30 settembre 1913 dal piroscafo San Giovanni salpato dal porto di Palermo.
Il passeggero viene schedato dall’Ufficio Immigrazione Americano al porto di New York al foglio 697 riga 9.
Tutto quadra. Se infatti al momento dello sbarco nel 1913 Leonardo aveva 18 anni, significa che era nato nel 1895. E nel 1895 venne infatti battezzato, come riportato sulla cartolina, e ciò è assolutamente normale dal momento che i bambini, all’epoca, venivano subito battezzati, appena nati.
Il fatto che Leonardo fosse di Santa Ninfa non è casuale. Non si tratta di una località di partenza come un’altra. Santa Ninfa ha infatti conosciuto un fenomeno migratorio di grandissima importanza, che ha interessato una grande fetta di popolazione.
Prova ne è la costituzione, a New York, di ben due società santaninfesi di mutuo soccorso, la “Società di Mutuo Soccorso Santa Ninfa” nel 1903 (costituita principalmente da sarti, più vicina alle politiche di sinistra) e la “Società di Mutuo Soccorso Santa Ninfa di Via Trapani” nel 1904 (costituita sostanzialmente da contadini, più vicina alle politiche di destra).
Le due società furono create evidentemente con lo scopo di offrire una prima accoglienza ai propri concittadini santaninfesi appena sbarcati sul continente americano.
Ma non solo. Le società si occupavano anche di organizzare i funerali dei soci deceduti, di dare i sussidi alle famiglie dei defunti, di fornire una assistenza medica, di introdurre la manodopera santaninfese nelle aziende americane.
Non pochi erano i dissapori tra le due società.
Per ovviare a ciò, un’associazione appositamente istituita procedette ai lavori e nel 1928 fece erigere il “Galileo Temple”, un edificio polifunzionale che avrebbe dovuto mettere d’accordo tutti.
Per qualche anno, non senza difficoltà economiche, le attività si succedettero costantemente (università popolare, filodrammatica, balli, feste, celebrazioni di matrimoni, etc), ma nel marzo 1937 l’associazione non potendo più assicurare il pagamento del debito alla banca creditrice dovette cedere la proprietà dell’edificio all’istituto finanziario.
Per approfondire tutta la storia dell’emigrazione di Santa Ninfa non posso che invitare il lettore alla consultazione del volume “L’esperienza migratoria dei Santaninfesi in America 1894 – 1924” a cura di Marcello Saija e Giuseppe Bivona (Trisform, Messina, 2010).
Fin qui è la storia di Leonardo. Ma di Angelina che possiamo dire?
Facendo una ricerca sullo stesso sito web di cui sopra non si ricava alcun risultato, ma modificando la vocale e cercando “Di Fiore” anziché “De Fiore” una Angelina, compatibile con le date a nostra disposizione, esce fuori.
Trattasi di Angelina Di Fiore, originaria di Orria (Salerno), partita da Napoli con il piroscafo Guglielmo Peirce, e sbarcata a New York il 24 settembre 1921, all’età di 21 anni: era quindi nata nel 1900.
Anche in questo caso, l’Ufficio Immigrazione Americano al porto di New York schedò l’immigrata al foglio 208 riga 19.
Quattro anni dopo lo sbarco di Angelina a New York, Leonardo e Angelina si sposarono. Si conobbero a New York? Si conoscevano già?
Ritengo improbabile che si conoscessero già: lui della provincia di Trapani, lei di Salerno, lui già a New York quando lui aveva 18 anni e lei 13, insomma, non credo che abbiano avuto occasione di conoscersi prima.
Tuttavia, rimango nel campo delle ipotesi, e non potendo formulare una definitiva risposta preferisco lasciare (mi auguro) il lettore con un velo romantico che dolcemente, come su un palco di un teatro, chiude silenziosamente la scena.
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