CAMBIA SCUOLA CHE E’ MEGLIO!

CAMBIA SCUOLA CHE E’ MEGLIO!

 

E’ il 1949, e precisamente il 10 giugno.
Una cartolina viene spedita dal Regio Convitto Nazionale “D. Cotugno” dell’Aquila degli Abruzzi in direzione di Bassanello, provincia di Viterbo.

Occorre anzitutto dire che il nome “Aquila degli Abruzzi” fu il toponimo della città abruzzese dal 1863 (prima era semplicemente “Aquila”) al 23 novembre 1939 quando il Regio Decreto n.1891, su istanza del podestà cittadino, mutò il nome in “L’Aquila”.

Lo stesso Regio Decreto definisce il nome della relativa provincia in “Provincia dell’Aquila”, includendo così l’articolo presente nel toponimo della città nella preposizione articolata della provincia.

In teoria, quindi, si dovrebbe dire “Provincia dell’Aquila” e “Comune di L’Aquila”, ma molti non accettano quest’ultima forma e dicono semplicemente “Comune dell’Aquila”, come per la provincia.

La confusione è tuttora esistente, basti fare ad esempio un giretto nei siti istituzionali per verificare come le stesse istituzioni usino tutte le forme possibili.
E in effetti molti (Treccani, Zanichelli, Accademia della Crusca) convergono nel concludere che, comunque lo si dica o lo si scriva, non si commette errore.

Sta di fatto che la cartolina spedita nel 1949 doveva essere aggiornata già da dieci anni. Lo stesso “Regio” anteposto a “Convitto” doveva essere rimosso. Evidentemente, le cartoline approntate un decennio (almeno) prima venivano ancora utilizzate, ad esaurimento. Diciamo che, anche a penna, forse potevano sistemarle.

Il bollo postale è invece aggiornato, riportando “L’Aquila” e non “Aquila degli Abruzzi”.

Il Convitto Nazionale “Domenico Cotugno” esiste tuttora. Offre svariati indirizzi di studio (Liceo Classico, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Linguistico, Liceo Musicale e Coreutico) con formula o convittuale maschile e/o semiconvittuale maschile e femminile.

Fortemente radicato nel territorio sin dal Settecento quando venne istituito, ha subito, come ogni cosa a L’Aquila, il sisma del 2009 che ne ha minato le fondamenta. Soltanto nel 2022 il convitto è tornato nella sua sede originaria, in via Leonardo da Vinci 8.

Il convitto è intitolato a Domenico Cotugno, medico e scienziato nato a Ruvo di Puglia il 29 gennaio 1736 e morto a Napoli il 6 ottobre 1822, uno dei padri della medicina moderna. Cotugno ha lasciato un esiguo numero di pubblicazioni, ma tutte importanti se non fondamentali, sullo studio anatomico dell’orecchio, sulle cause e la sede della sciatica, e sul vaiolo. A Napoli, ove operò, all’ospedale degli Incurabili è conservato un suo busto.

Sino a qui, ok, informazioni interessanti, ma che ce ne facciamo?
In realtà, nulla di particolare, ma erano necessarie per introdurre il contenuto di questa cartolina. Leggiamo insieme il testo.

«Gent/ma Signora,
Suo figlio deve rimborsare al Sig. Santucci L. 1.000 e non 600, si vede che le 400 Lire l’ha consumate per la strada. Il versamento di L. 5.000 fu fatto in conto spese e la ricevuta fu data a suo figlio. Per le ripetizioni sarà fatto il conguaglio a fine d’anno scolastico, se ci sarà residuo sarà messo in conto spese. Spero di fare ammettere suo figlio alla riparazione, Ma col prossimo anno è meglio fargli cambiare scuola.
Ossequi. Il Rettore»

Ora…
Visto che non è dato sapere, per semplicità, diamo un nome immaginario a questo figlio: diciamo che si chiama Paolo.

Caro Paolo,
che ci hai fatto con le 400 Lire che mancano??
Che ti sei comprato??
Quella volta che capitò a me di portare meno soldi a casa fu quando, preso dai morsi della fame, mi fermai in salumeria e mi sparai due rosette con la mortadella!
Per caso è successa la stessa cosa a te?
Paolo… intendiamoci… non ti sto accusando… anzi, al contrario, ti sto fornendo spunti di sopravvivenza, no, perché, mica ti vedo tanto bene adesso che torni a casa, sai?

Il Sole 24 ore mette a disposizione un convertitore Lire/Euro che tiene conto del potere d’acquisto del denaro.
Utilizzando questo convertitore, scopriamo che 400 Lire nel 1949 avevano lo stesso potere d’acquisto che hanno oggi 7.50 Euro.
Con 7.50 Euro le compri due rosette con la mortadella?

Archiviamo però il discorso dei soldi, e veniamo invece al nodo principale della questione.

Caro Paolo,
tu hai capito, sì, che mamma sta facendo tanti sacrifici per farti studiare in convitto, vero?
E tu, caro Paolo, hai capito, sì, che non ti puoi permettere il lusso di non studiare, vero?
No, perché, a leggere quanto scrive il Rettore, sembrerebbe che tu, caro Paolo, questi concetti non li hai del tutto assimilati, o mi sbaglio?
No, perché, altrimenti il Rettore mica si permetterebbe di suggerire a tua mamma di farti cambiare scuola l’anno prossimo, o mi sbaglio?

Insomma, caro Paolo, che combini in quel convitto??
Se ti sei finora divertito, ok, buon per te, mi fa piacere. Ma adesso è arrivato il momento di dire stop, di darti una regolata.
Il convitto a L’Aquila è una bella scuola, mica puoi sapere dove vai a sbattere se mamma decide di cambiarti di scuola…
Senti a me, collabora… la pena inflitta sarà minore!

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