“Prima di decidervi, pensateci bene, e non vi fate illusioni.
Colui che trova del lavoro nel suo paese, non vada all’estero: meglio due in casa propria che quattro in casa d’altri“.
Inizia così questo libretto di 54 pagine dal titolo “VADEMECUM DELL’EMIGRANTE” edito nel 1911 dalla Società Dante Alighieri a favore di tutti gli Italiani che si accingevano a migrare in Austria-Ungheria, Svizzera o Germania.
Per certi versi drammaticamente attuale, il libretto fornisce utili informazioni al futuro emigrante: passaporto, riduzioni ferroviarie, bagaglio, per cercare lavoro, leggi di immigrazione, leggi di assicurazione, consolati, e tanto altro ancora.
Non mancano anche le tariffe postali.
Ultima curiosità. A pag. 35, si avvisano gli emigranti:
“Ricordatevi sempre che le parole insultanti che rivolgono a voi, perché Italiani, sono frutto d’invidia!
Sappiate che il lavoro italiano come ha creato la ricchezza dell’America meridionale, ha compiuto le più grandi, le più meravigliose costruzioni d’Europa. E’ con vero orgoglio che dovete e potete dire ovunque: sono italiano!”
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