Era il 18 dicembre 1932 quando Mussolini inaugurò la città di Littoria che, anche attraverso la sua architettura razionalista, voleva celebrare il compimento dell’opera di bonifica delle paludi pontine. Due anni più tardi, esattamente il 18 dicembre 1934, Littoria divenne capoluogo di provincia. Così rimane la situazione sino alla caduta del regime fascista.
Il 7 giugno 1945 (Decreto Luogotenenziale n.270 del 9 aprile 1945) il toponimo fascista venne sostituito. La scelta del nome “Latina” consentì, tra l’altro, di mantenere la sigla esistente della provincia senza così stravolgere l’esistente.
Ovviamente, questi cambiamenti ebbero influenza anche sulla posta. Sia il capoluogo di provincia che tutti i comuni a essa appartenenti dovettero aggiornare i propri documenti, e gli uffici postali anche i propri timbri.
E’ ragionevole pensare che la sostituzione dei timbri non avvenne in tutti i comuni esattamente a partire dall’alba dell’8 giugno 1945. Ed è altrettanto ragionevole pensare che venne applicata una certa tolleranza, così da dare il tempo necessario agli uffici postali di aggiornarsi.
E’ tuttavia poco ragionevole pensare che a Sezze il 2 novembre 1950, quindi ben oltre 5 anni dopo il cambiamento del toponimo, i nuovi timbri non fossero già arrivati.
Come è quindi possibile che a quella data si timbrasse ancora “SEZZE – LITTORIA”?
Ovviamente non possiamo saperlo. Ma possiamo immaginarlo, o perlomeno supporlo. Evidentemente, un ufficiale postale particolarmente nostalgico pensò bene che Littoria dovesse esistere ancora per un po’ e, zitto zitto, continuò per anni a usare il vecchio timbro fino a quando glielo consentirono.
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