LA DALMATIENNE, SOCIÉTÉ FRANÇAISE DES FORCES HYDROÉLECTRIQUES DE LA DALMATIE

LA DALMATIENNE, SOCIÉTÉ FRANÇAISE DES FORCES HYDROÉLECTRIQUES DE LA DALMATIE

Come noto, l’Istria, Fiume e la Dalmazia tra la fine delle due guerre furono ufficialmente territorio italiano.
Non stranisce, quindi, ritrovare una busta affrancata con un francobollo italiano del Regno annullato nel 1941 con il tondo “SEBENICO POSTE (DALMAZIA)”.
E non stranisce nemmeno che al retro riscontriamo le tracce della censura tedesca: la busta venne aperta, controllata, quindi richiusa e sigillata con una fascetta “Geöffnet” e timbrata con due diversi bolli del comando.
Va notato, infatti, che la busta è affrancata con 1.25 Lire. La tariffa per l’interno (quindi, ad esempio, dalla Dalmazia a Milano sarebbe stato “interno”) era di 50 centesimi, mentre quella per l’estero era di 1.25 Lire. Quindi, la busta era diretta all’estero, ed è verosimile pensare che la busta fosse diretta a Parigi per i motivi che adesso andrò a spiegare.

Quel che colpisce è invece l’intestazione della busta: «La Dalmatienne» Société Française des Forces Hydroélectriques de la Dalmatie, Usine de Šibenik.

La Dalmatienne era una società anonima francese costituita nel 1929 con un capitale sociale di circa 150 milioni di franchi.
Si interessava di concessioni idrauliche sui fiumi Kerka e Cétina.
Aveva anche installato una fabbrica di ferromanganese (una ferrolega data dalla cottura ad altissime temperature di manganese, ossidi di ferro e carbone, utilizzata per la produzione di acciaio).
A Sebenico, inoltre, aveva impiantato una fabbrica per la lavorazione di carburo di calcio (per la produzione di acetilene) e calciocianammide (utilizzato come fertilizzante).
La sede era a Parigi, in 9 rue de la Chaussée d’Antin.
Nel consiglio d’amministrazione sedevano, oltre il direttore generale M. Fraenkel: P. Gillet, L. Lupo, G. Malvezzi, C. Mari, B. Radenkovic.

Per la cronaca, all’assemblea del 31 marzo 1952 venne ratificata agli azionisti la confisca delle fabbriche della società da parte del governo jugoslavo in base a quanto stabilito dal tribunale popolare di Spalato il 24 novembre 1945, confermato in appello dal tribunale di Zagabria il 5 aprile 1946. Grazie a un successivo accordo del 14 aprile 1951 venne infine stabilito che la cessione sarebbe avvenuta dietro il pagamento di un’indennità forfettaria di 15 milioni di dollari americani.

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