QUEL 20 DICEMBRE DI 78 ANNI FA…

QUEL 20 DICEMBRE DI 78 ANNI FA…

Oggi, 20 dicembre. Il Natale è ormai alle porte. C’è chi corre per acquistare gli ultimi regali da mettere sotto l’albero. E c’è chi si appresta a trascorrere ore e ore del proprio tempo a preparare un mega-cenone.
Ma non per tutti è aria di festa. Penso ai più deboli, agli emarginati, alle persone sole, a chi è costretto a passare il Natale in una corsia d’ospedale.
E poi mi viene per le mani questa lettera di 78 anni fa.

E’, appunto, il 20 dicembre 1941. L’Italia è già entrata in guerra un anno e mezzo prima a fianco degli alleati tedeschi, e tutti sappiamo come andò a finire.
Ma dietro una vittoria o una sconfitta in una guerra ci sono le gesta dei singoli, di tutti quei poveri soldati che, volenti o nolenti, combatterono quelle guerre. In fin dei conti, la storia di una guerra non è altro che la sommatoria delle infinite storie dei suoi soldati.
E dietro la storia di un soldato c’è la storia di una moglie, di un figlio, di un padre o di una madre, che a casa attendono con trepidazione il ritorno del proprio amato.
Quando, tornavano. Se, tornavano.

Non può non colpire la lettera di questa moglie. Ogni volta che si legge una lettera di tanto tempo fa sembra quasi di violare la sfera privata di chi l’ha scritta e di chi l’ha ricevuta. Ma non si riesce a non leggere questa lettera, tutta d’uno fiato.
Quale dolore, quale pena, quale sconforto doveva provare questa moglie!
Il marito non sarebbe tornato a casa per il Natale, e questa donna non si da (giustamente) pace. Cerca, cerca di trattenersi, per non contagiare il marito con la sua disperazione, cerca di parlare d’altro, ma non ce la fa, il suo scritto ritorna incessantemente sull’assenza del marito a Natale.
Come darle torto.
Come non commuoversi.
Non riporto alcun passaggio della lettera, lascio al lettore la voglia, e il piacere (se lo vorrà), di leggerla interamente dalle immagini.

Per la cronaca, la missiva giunse a Brindisi il 24 dicembre, come attesta il bollo d’arrivo al verso (il bollo “POSTA MILITARE N. 167” era in uso al Comando Base di Brindisi) e il bollo di censura al recto (bollo tondo del censore “1 BR”, dove BR sta appunto per Brindisi).
Nel frattempo, però, il marito non si trovava più a Brindisi, ma a Roma! Sulla busta venne infatti cancellato l’indirizzo di Brindisi e venne trascritto un indirizzo di Roma. E quell’indirizzo era proprio quello della moglie, via Bixio 91!

Ci piace pensare, allora, che quel marito il Natale lo abbia alla fine trascorso tra le braccia di sua moglie…
Anche perchè, purtroppo, sarà uno dei suoi ultimi Natale. Cercando infatti nella banca dati dei caduti nella Seconda Guerra Mondiale, quel marito risulta nell’elenco, deceduto il 6 marzo 1943, ad appena 32 anni…

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