Quante storie d’amore potremmo raccontare durante i due conflitti mondiali? Un’infinità. Del resto, i maschietti in età di matrimonio o i mariti già sposati erano al fronte, e quindi è del tutto normale che le loro donne scrivessero. E scrivevano tanto. La storia che racconteremo oggi è ambientata nell’aprile del 1942. In quei mesi la
UN MEDICO IN FAMIGLIA
Dal 1998 al 2016, per dieci stagioni, su Rai 1, è andata in onda una fiction molto popolare, con grande riscontro di pubblico, dal nome “Un medico in famiglia”. Forse vi è capitato di vederne una o più puntate. Nel cast spiccavano nomi come Lino Banfi (“nonno Libero”), Claudia Pandolfi, Giulio Scarpati. Parafrasando il nome
UOMO AVVISATO, MEZZO SALVATO!
A volte, scartabellando tra la corrispondenza, si possono trovare cartoline come quella protagonista dello sfizio di oggi, ovvero cartoline scritte ma senza francobollo e senza segni postali. Allora, cartoline del genere, non hanno viaggiato? Non vi è una risposta sicura al cento per cento, ma molto probabilmente cartoline del genere hanno invece viaggiato, eccome. E
ABBIAMO PREGATO TUTTI I SANTI!
Le vicende di guerra sono spesso drammatiche e dolorose. I lettori di Sfizi.Di.Posta lo sanno bene, ma anche senza leggere gli ‘sfizi’ si sa benissimo quanto dolore e distruzione provocano i conflitti bellici: basta guardare un TG in questi giorni, e tra Medio oriente e Ucraina ti viene solo di metterti le mani tra i
UN INVITO DAI BARONI BENEVENTANO DELLA CORTE DI LENTINI
«Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.» Chi ha letto il Gattopardo ha ben chiara l’atmosfera decadente che serpeggia tra le pagine. In un Regno d’Italia da poco realizzato, in cui miseria, analfabetismo, malaria
E’ IL COMPLEANNO DI MAMMA!
Dite la verità: ve li ricordate tutti i compleanni? Siete di quelli che se li scordano tutti, o di quelli che ce li hanno segnati pure in agenda così da non zomparne nemmeno uno? Beh, oggi c’è anche Facebook che ci ricorda i compleanni del giorno, per cui chi usa il social quotidianamente difficilmente salterà
SONO ANCORA VIVA!
È surreale dover dimostrare e affermare di essere ancora vivi, non trovate? È ovvio che siamo vivi, altrimenti non staremmo qui a scrivere e lì voi a leggere. Come anche non starebbe Silvana lì a scrivere una cartolina nel 1950! È appunto Silvana la protagonista dello sfizio di oggi, con una cartolina spedita da Venezia
VOLATILI PER TUTTI I GUSTI!
Catapultiamoci nel 1860, oltre 160 anni fa. Immaginiamo la situazione sociale e le dinamiche familiari di allora, il rispetto e la deferenza per le persone più grandi, l’analfabetismo che appena un anno dopo nel 1861 il primo censimento del Regno rivelava con una percentuale (dai 6 anni in su) pari al 74,68%. In quel contesto
MIA BUONA E CARA FORTUNATA…
Quante volte abbiamo detto, o anche solo pensato, che oggi non si scrive più come una volta? Tanto abituati a vivere dentro un social, ci siamo dimenticati di quando si inviava una cartolina dal luogo di vacanze, di quando ci si dava appuntamento con una cartolina, o di quando si scriveva semplicemente una lettera. Ma
GINO, GINO…!
Sono fidanzato! Anzi no, domani cambio fidanzata. Ma se cambio, mi sposo. Sì, però, mica mi sposo presto! Sono forse impazzito? No, no, tranquillizzo subito i lettori di Sfizi.Di.Posta, il sole non mi ha dato alla testa. Però, effettivamente, questo incipit è perfettamente in linea con lo sfizio di oggi. Ma andiamo con ordine. Con
TI SCRIVO UNA LETTERA… ANZI NO, UN LIBRETTO!
Catapultiamoci a oltre 120 anni fa, al 23 settembre 1902, data di spedizione della missiva in partenza da Genova e diretta a Milano, protagonista dello sfizio di oggi. Per la precisione, il mittente scrive da San Francesco d’Albaro, località nei pressi di Genova che sino al 1873 era un comune a sé stante. Poi, con
SONO TUTTO INONDATO!
Lontani da casa, dai propri affetti, dai propri amori, sotto la guerra, ci si faceva prendere facilmente dallo sconforto. Ai momenti tristi, ogni tanto, si alternavano momenti positivi, ottimistici, persino di esaltazione. E’ quanto deve essere accaduto al ‘nostro’ Mario, protagonista dello sfizio di oggi. Mario è un C.M., sigla che dovrebbe indicare (non sono
DEVO DIRTI QUATTRO COSE…
Ammetto che quando ho rinvenuto questo documento postale in mezzo a uno scatolone di cianfrusaglie varie, immediatamente sono stato letteralmente rapito dalla calligrafia del mittente. Non può non saltare agli occhi, infatti, la cura, la precisione, l’ordine con cui ogni singola lettera dell’indirizzo del destinatario è stata vergata dal mittente. Non so voi, ma a
DA ALTAMURA, PASQUALI SALUTI
Sono diversi i motivi per cui Altamura, grosso centro nell’entroterra di Bari con circa settantamila abitanti, è nota ai più. Anzitutto il “pane di Altamura DOP” (primo prodotto da forno riconosciuto in Europa con il marchio DOP) e la “lenticchia di Altamura IGP”, due eccellenze alimentari che hanno fatto da volano per l’economia di un
PIENI DI TE
Qualche giorno fa, l’8 marzo, come tutti gli anni dal 1922 in Italia (dal 1909 negli USA, dal 1911 in alcuni paesi europei), abbiamo celebrato la Giornata internazionale della donna. Alcuni la chiamano “Festa della donna”, ma non si tratta di festeggiamenti: si ricordano le lotte e le conquiste fatte negli anni per una più
1944, UN ALTRO GIORNO SENZA TUOI SCRITTI
Ottant’anni fa, giorno più, giorno meno, l’Italia era sotto le bombe. Sembra incredibile, sembra così lontano nel tempo, sembra una cosa che non ci riguarda, che capita agli altri e mai a noi. Eppure, appena 80 anni fa, toccava a noi patire i dolori della guerra. L’8 settembre 1943 veniva firmato l’armistizio. Gli equilibri, seppur
HO MOLTA FRETTA!
A volte capita, e quando capita si tratta sempre di storie interessanti. Mi riferisco alla fortuita coincidenza di rinvenire due (o più) documenti postali scambiati tra le stesse persone. E’ il caso dello sfizio di oggi in cui le protagoniste sono due cartoline postali spedite a distanza di cinque anni e mezzo l’una dall’altra, a
UNO DI NOI DUE POTREBBE ANCHE MORIRE…!
«Mia cara Tullia, uno di noi due potrebbe anche morire; e l’altro nulla saprebbe. Pensa che terribile cosa. Io ti amo tanto, mia Tullia cara. Enricolo» Questo il testo di un biglietto postale di 50 centesimi spedito dalla Spezia il 19 dicembre 1938 e diretto a Bolzano dove giunse l’indomani. Certo, visto così si potrebbe
BUON ANNO NUOVO!
Cari lettori di Sfizi.Di.Posta, Buon Anno Nuovo! Avete mangiato e bevuto? Festeggiato il nuovo anno? Con sfarzo o in semplicità? Secondo me, ma è solo una mia impressione, Dina l’ha festeggiato in semplicità. Chi è Dina?? Ve lo spiego subito. Dina è una bimbetta che, all’epoca della storia che sto per raccontare, vive a Bologna,
BUON NATALE PAPA’
Cari lettori di Sfizi.Di.Posta, Buon Natale! E’ la mattina del 25 dicembre, e combinazione vuole che sia un lunedì. Per cui puntuale arriva un nuovo ‘sfizio’. E, ovviamente (ma quanto sei scontato, curatore di Sfizi.Di.Posta!!), questo sfizio riguarda il Natale. In realtà, nulla è scontato, soprattutto in guerra. Abbiamo davanti agli occhi le immagini dei
STIMATISSIMA MAMMA
14 gennaio 1912. Una cartolina postale parte da Busso, un comune all’epoca di circa duemila anime (oggi sono la metà) in provincia di Campobasso, alla volta di Bojano, un comune grande tre volte tanto. Il tragitto che deve compiere la cartolina è breve, poco meno di 18 km, e infatti parte il 15 gennaio da
VERGOGNA!
Ci troviamo a Sesto Calende, popolosa città della provincia di Varese situata al margine meridionale del Lago Maggiore nel punto in cui il Ticino esce dal lago per proseguire il suo percorso da affluente del Po. In base all’ultimo censimento la città è popolata da oltre 11.000 residenti, ma all’epoca del documento postale di cui
CAMBIA SCUOLA CHE E’ MEGLIO!
E’ il 1949, e precisamente il 10 giugno. Una cartolina viene spedita dal Regio Convitto Nazionale “D. Cotugno” dell’Aquila degli Abruzzi in direzione di Bassanello, provincia di Viterbo. Occorre anzitutto dire che il nome “Aquila degli Abruzzi” fu il toponimo della città abruzzese dal 1863 (prima era semplicemente “Aquila”) al 23 novembre 1939 quando
TI CERCO E NON TI VEDO!
«Io cerco la Titina, La cerco e non la trovo, Io cerco la Titina, Chissà dove sarà.» Chi ricorda queste strofe? Iniziava così “Io cerco la Titina” (Di Napoli – Daniderff), celebre brano pubblicato nel 1942 per Fonit (numero di catalogo 12042), cantato da Natalino Otto e musicato dal Quintetto ritmico di Milano diretto da
CON TANTI BACETTI A MOZZICHETTI…
Quanti milioni di lettere e cartoline hanno fatto su e giù per lo stivale durante la guerra? I soldati al fronte e i parenti a casa. Tutti in attesa che quella maledetta guerra finisse. Una guerra spesso considerata ‘imposta’, non voluta. Il numero esatto non lo sappiamo, e probabilmente non lo sapremo mai. Ma è
SCRIVO APENA DUE RICHI
La vera bellezza sta nelle cose semplici, nelle cose genuine. Sarete d’accordo con me se dico che con la frenesia e il logorio della vita moderna (e qui mi sembra di citare Ernesto Calindri in una vecchia pubblicità del Cynar degli anni ‘60/’70) le cose semplici ce le siamo un po’ perse per strada. No?
HO LE SPALLE SPELATE!
Anche questa estate l’abbiamo ormai archiviata. Le temperature sono scese, le scuole hanno riaperto, il lavoro è ripreso a pieno regime, si vendemmia e tra poco si fa anche l’olio. L’autunno sta per arrivare. Ma gli effetti degli eccessi estivi si vedono ancora! C’è chi ha messo su qualche chilo, e c’è chi si è
PROMESSI SPOSI A TRIESTE
Non è la prima volta che su Sfizi.Di.Posta viene pubblicata una corrispondenza amorosa. Così come non è la prima volta che possiamo osservare reticenze, omissioni, mezze frasi, parole dette e non dette. Del resto, se proviamo a catapultarci a (esempio) cento anni fa, possiamo ben immaginare quale pudore e quali timori potessero esserci a inviare
NOI BENE, NONNA MORTA, TEO SPOSATO
Ancora una volta dobbiamo catapultarci in tempi di guerra. E’ infatti dell’8 maggio 1945 la cartolina postale spedita da Roma per Verona che è protagonista di questo sfizio. Ma è proprio la notte dell’8 maggio quando al quartier generale del maresciallo Žukov a Berlino il feldmaresciallo Wilhelm Keitel firma la resa incondizionata della Germania agli
AMORE ETERNO… ED ECONOMICO!
Oggi si usano ancora i telegrammi? E di solito quando si usano? Secondo una recente ricerca di Money.it, oggi in Italia vengono inviati circa dodici milioni di telegrammi ogni anno. Non l’avreste mai detto, vero? Una cifra che potrebbe stupire ma in effetti il telegramma rimane un modo formale, veloce e rispettoso della privacy per
UN BACIO
Ci sono ‘sfizi’ che non hanno bisogno di tante ricostruzioni storiche, ricerche, approfondimenti. Ci sono ‘sfizi’ su documenti postali talmente belli che non servono troppe parole. E già queste scritte sinora sono troppe. Località di spedizione: Santa Margherita Ligure (provincia di Genova). Destinazione: Genova. Data illeggibile. Sicuramente tra il 1900 e il 1910. Sulla data
TI MANDO LE MATITE – 2° TEMPO
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti alla cartolina di Diva spedita da Massa Apuania il 31 marzo 1943 e indirizzata a suo fratello Muzio, presso la colonia di Rovegno: https://www.sfizidiposta.it/2023/05/15/ti-mando-le-matite-1-tempo/ A proposito della colonia di Rovegno, se ne sa qualcosa? Certo che sì. Eccome. La Colonia di Rovegno, in alta Val Trebbia, oggi nel territorio della
TI MANDO LE MATITE – 1° TEMPO
Per la prima volta Sfizi.Di.Posta si trasforma in cinema. Sì, perché questo è uno ‘sfizio’ diviso in due tempi. L’intervallo tra un tempo e l’altro sarà la settimana che intercorre tra i due ‘sfizi’. Perché ho voluto fare questa cosa? Beh, anzitutto perché mi ritrovo due cartoline dello stesso carteggio che vede protagonisti un fratello
SEI TUTTA LA MIA VITA
La Somalia Italiana fu una colonia italiana istituita nel 1908. Per gran parte desertica, ciò che interessava al Regno d’Italia (e anche al Regno Unito e alla Francia, in realtà) erano i porti, teste di ponte nel Golfo di Aden, allo sbocco del Canale di Suez. Successivamente vi furono aggregati altri sultanati, finché con la
NELLA CARTOLINA PICCOLA C’E’… IL VINO BUONO?
Nella botte piccola c’è il vino buono. Quante volte abbiamo sentito questo proverbio, magari nell’occasione di consolare una persona di bassa statura? Luogo comune? Tutt’altro. Già dall’Ottocento è noto che il vino, se maturato e affinato in botti di legno, assume aromi e profumi particolari che i cultori chiamano sentori terziari o note da evoluzione.
AH, L’ARTIGLIERIA DA MONTAGNA…
Giovanni, Giovanni…! Ma insomma, ma ti devo spiegare tutto tutto?? Sono impazzito? No. Realista. Ma andiamo per ordine. Una cartolina parte da Imperia il 22 dicembre 1951, in direzione di Merano. Sul lato illustrato osserviamo il Bambinello Gesù circondato da tre angioletti. Ci sta, siamo sotto Natale. E che sia il piccolo Gesù ce
QUESTIONE DI CORNA FU!
Cosa non è mai accaduto nella storia per un tradimento?! Che sia la donna o l’uomo a tradire non importa. Ma per un tradimento sono avvenuti omicidi, sono fallite imprese, sono scoppiate guerre. Fino a non molto tempo fa, il delitto d’onore veniva persino tollerato, come se il tradimento fosse una macchia da smacchiare e
SETTIMIO MANELLI E IL “NUOVISSIMO MELZI” ALLE MEDIE DI LUCERA
Immediato dopoguerra. E’ il 31 gennaio 1947 e un’insegnante della Scuola Media di Lucera (Foggia) scrive alla Casa Editrice Antonio Vallardi di Milano: «Spettabile Casa, prego mandarmi in saggio o con sensibile riduzione una copia del “Nuovissimo Melzi” Dizionario Italiano Ia e IIa parte adottato dalla mia classe IIa C scuola media. Ringraziando, Manganaro Adelaide,
MESSAGGI SEGRETI!
La cifratura e/o la segretezza della comunicazione, a causa dei più svariati motivi, è stata da sempre (da quando l’uomo ha imparato a comunicare e a scrivere) al centro delle necessità umane. Basti pensare, ad esempio, che nel V secolo a.C., per inviare un messaggio segreto di grande importanza militare dalla Persia in Grecia, lo
LEONARDO DI SANTA NINFA E ANGELINA DI ORRIA SPOSI A NEW YORK NEL 1925
Non potrà mai essere uno ‘sfizio’ a riuscire a riassumere compiutamente quel che ha significato, in termini storici, sociali, economici, etc, l’emigrazione italiana verso le Americhe a cavallo tra l’800 e i primi del ‘900. Per non parlare dei distinguo che necessariamente vanno fatti in funzione della località di partenza, e quindi del diverso contesto
IGNAZIO E VINCENZO FLORIO
Sintetizzare in uno ‘sfizio’, per quanto lungo lo possa scrivere, la saga della famiglia dei Florio in Sicilia è impresa ardua per non dire impossibile. In bibliografia ho inserito qualche proposta letteraria per chi avesse piacere ad approfondire l’argomento con un bel libro sotto l’ombrellone. Qui mi limito a raccontare i tratti salienti di una
PASQUA DI GUERRA
Pasqua di risurrezione? Speriamo che lo sia davvero! Al momento è una Pasqua di guerra. E questo basta. E lo fu anche nel 1943, 79 anni fa, quando un figlio scrive alla propria madre per gli auguri pasquali. Si chiama Mario, è un sottotenente, e si trova impiegato in operazioni militari. La cartolina utilizzata è
UN RIMPROVERO INGIUSTO!
Oggi non ci si fa molto caso, salvo in talune situazioni, ma un tempo non rispondere a una lettera era un’offesa gravissima. Altrettanto grave era il torto se si rispondeva in ritardo. Se poi a questo torto si aggiungevano anche ingiuste accuse, allora la litigata era assicurata! E’ quanto, più o meno, deve essere accaduto
GUIDO LEVI, MEDICO, ANTIFASCISTA, A TUNISI
Del confino politico ce ne siamo occupati in lungo e in largo. Abbiamo visto le più importanti e numerose colonie confinarie, sia sulle isole che sulla terraferma. E abbiamo imparato a comprendere le condizioni di privazione e limitazioni che i confinati subivano. Oggi quindi non parleremo di un luogo, ma di una persona. Una persona
…VIVI SANO E CONTENTO, MIO PAPA’…
Sembra incredibile come l’uomo non abbia imparato nulla dagli errori del passato. Eppure è così. Siamo nel 2022, al termine (si spera!) di una pandemia mondiale, eppure c’è ancora chi gioca a fare la guerra nella spasmodica bramosia di dimostrare di avercelo più grosso! Tutto ciò è inaccettabile. Siamo tutti figli di una stessa madre
NON SO BALLARE BENE, MA ME LA CAVO
1947. Sono anni difficili. Certo, la guerra è finita, ma l’Italia ne esce con le ossa rotte, e la ripresa non è certamente una passeggiata. L’European Recovery Program (ERP), o Piano Marshall che dir si voglia, aiuteranno il Paese a risollevarsi, ma sarà faticoso e al caro prezzo di una dipendenza scritta e non scritta
ABBIAMO TANTA VOGLIA DI ABBRACCIARTI
Mancano pochi giorni al Natale. Sarete impegnati tra cenone e ultimi regali, per cui lo ‘sfizio’ di oggi è cortissimo. Cartolina spedita l’8 maggio 1966 da Imola a Roma, indirizzata alla Bimba Roberta. L’invio è relativamente recente, per cui oscuro i riferimenti anagrafici e postali. Del resto, come vedremo, non sono importanti. I mittenti scrivono:
NON TI PIACCIONO LE ZITELLONE, VERO???
E’ il 13 febbraio 1942, è un venerdì. Dall’altra parte del globo imperversa la Guerra del Pacifico, e proprio quel giorno i Giapponesi invadono Sumatra. In Italia, in città, quale non si sa (ma di questo parleremo più avanti), la vita scorre tranquilla. O, almeno, così pare visto che, comunque, siamo nel bel mezzo della
VE NE PENTIRETE MOLTO ASSAI!
La guerra era già in corso. Eppure, anche in momenti così drammatici, le vicende quotidiane non erano riposte in soffitta, ma erano anzi argomenti affrontati con vivo interesse. E’ quanto emerge dalla lettura di questa cartolina postale inviata il 20 novembre 1940 da Siracusa a Lentini (comune sempre in provincia di Siracusa), dove arrivò tre
HO I BRUFOLINI SULLE NATICHE!
Sfizi.Di.Posta è impazzita? Ma che titolo è?? Beh, però mica è colpa di Sfizi.Di.Posta se Mario aveva i brufolini sulla “bassa schiena“! Ma andiamo con ordine… E’ il 22 maggio 1944, e una lettera per espresso parte da Pietra Ligure (Savona) per Genova, dove arriva il giorno dopo. Sulla missiva viene applicato il talloncino delle
IN ATTESA DI PARTENZA PER MARE
Questa è una di quelle classiche situazioni in cui prendi in mano una cartolina, sorridendo pure per quello che leggi al volo, e finisci con la pelle d’oca per quello che, approfondendo le cose, vieni a scoprire. Partiamo dall’inizio. Oggi parliamo di una banalissima cartolina illustrata di Firenze, di Piazza della Signoria. Non la mostro
UN GIORNO DI GIOIA!
La scena del nobile annoiato, isolato, con la pelle bianca come il marmo, che vive ricco ma infelice, lontano anni luce da ciò che succede al popolo, è una scena abbastanza ricorrente nel nostro immaginario collettivo. E, per molti versi, ciò che immaginiamo non era tanto distante dalla realtà. Lo ‘sfizio’ di oggi è datato
GENTILE BAMBOLA…
Una cartolina illustrata con una bimbetta un po’ imbronciata e contrariata viene inviata da Firenze a Cosenza. E’ il 14 ottobre 1945, la guerra è da poco finita, e occorre ricostruire sulle macerie. Macerie dei palazzi bombardati da più fronti, e macerie nel cuore per il dolore e gli strazi che una guerra porta con
HA FATTO LA PERMANENTE CON I CANNOLI…
20 marzo 1945. La guerra non è ancora finita, ma in Calabria sembra un lontano ricordo. E la signora (o signorina) Enza scrive alla signorina Ippolita. La raccomandata parte da Melito Porto Salvo (comune della provincia di Reggio Calabria) il 21 marzo 1945 e giunge a destinazione, a Sbarre (quartiere di Reggio Calabria), il 23
GRAZIE BIMBA MIA
Oggi siamo a Perrero, un piccolo comune che oggi conta appena 645 anime. Secondo fonti ISTAT, nel 1931 a Perrero i residenti erano 2375, un po’ di più. Il 23 agosto 1931 da Perrero viene spedita una cartolina. Destinazione: Oulx, sempre in provincia di Torino. La cartolina è indirizzata alla Gentile Signorina Ninù. Il testo
AI TEMPI DEL BREFOTROFIO…
Oggi è tostarella. Non è una storia facile da digerire. Ma certe cose vanno raccontate per evitare che ricapitino. Oggi parliamo di bambini. Illegittimi o abbandonati. Nel 787, l’arciprete Dateo, con l’idea che occuparsi dei bambini nati da relazioni illegittime o abbandonati fosse un gesto di carità cristiana, fondò a Milano uno xenodochio, ovvero un
BUON NATALE!!
Oggi davvero abbiamo bisogno di tanta serenità. Quest’anno più che mai. Per questo motivo, gli auguri di Sfizi.Di.Posta a tutti i lettori sono davvero sinceri e fatti con il cuore. E per farveli, oggi vi mostro una cartolina di 80 anni fa esatti. Come si può vedere, la cartolina è stata scritta per il Santo
PAGA LA MULTA E TACI!
Certo, fa piacere ricevere una cartolina da un luogo esotico! Ma anche dalle spiagge italiche mica è male! Soprattutto quando parliamo delle isole: che siano Eolie, Egadi, Tremiti, le isole hanno sempre il loro fascino. E’ ciò che deve aver pensato Francesco nel ricevere questa cartolina spedita da Ustica il 26 giugno 1963 da tre
CORRISPONDENZE AMOROSE AL GRANDE PITTORE…
La storia che sto per raccontarvi affonda le sue radici alla fine dell’800, e precisamente tra il 1896 e il 1897. E riguarda il grande pittore Giuseppe Casciaro. Per chi non lo conoscesse, Casciaro nacque a Ortelle (Lecce) il 9 marzo 1863. Terminati gli studi scolari, si iscrisse all’istituto di Belle Arti di Napoli dove
BEN DODICI ESSE!
Ancora una volta è la guerra a essere protagonista delle nostre storie. E’ il 13 settembre 1940, e il soldato Adelmo scrive ai genitori. La cartolina (di quelle in esenzione di tassa ad uso dei militari, di quelle -per intenderci- che non dovevano essere affrancate) parte due giorni dopo dall’ufficio di Posta Militare n.59. Gli
UN BACETTO DA PAPA’
Potrebbe mai essere possibile che nel 1901 ci fosse già WhatsApp? O che si potesse inviare un messaggio su Messenger? O un sms? No, certo, non è possibile. Nel 1901 non esistevano i telefonini, i social, e nemmeno Internet… Eppure c’era un modo molto semplice per comunicare, anche tramite messaggi corti e sintetici: scrivere una
COL CARRETTIERE… ARRIVA IL COLPO DI SCENA!
Questa storia ha un colpo di scena finale, ma prima di arrivarci cerchiamo di inquadrare la situazione. Siamo al 20 settembre 1945. Nello scenario globale, la Seconda Guerra Mondiale è da pochissimo terminata con la resa del Giappone il 2 settembre. In Europa la Germania aveva firmato la resa l’8 maggio, ma in Sicilia i
OGGI NESSUNA INCURSIONE…
Quante cartoline sono state spedite dal fronte a casa, e viceversa… Sia durante la Prima che la Seconda Guerra Mondiale la posta fu di vitale importante per tenere i contatti con la propria famiglia. Il pezzo che presento oggi, quindi, non ha nulla di particolare rispetto alle migliaia di migliaia di pezzi simili. Quel che
VI SCRIVO DOPO!
Vi ricordate Bianconiglio in Alice nel Paese delle Meraviglie? Bianconiglio correva, correva, aveva sempre fretta, era sempre tardi. Ma non vi parlerò di Alice e della sua rincorsa al Coniglio Bianco, ma di un Bianconiglio ciociaro. Procediamo con ordine. Oggi capita di inviare una mail o un messaggio, che sia un SMS o un WhatsApp,
TI PENSO SEMPRE!
Non è la prima, non sarà l’ultima. Di corrispondenze tra coniugi o anche semplici amanti, durante le guerre, ne abbiamo lette un’infinità. E questo è del tutto normale. I ragazzi al fronte non lasciarono a casa solo i genitori, ma anche le mogli, i figli, i parenti tutti. Ed è assolutamente normale che vi fosse
ABBIAMO COMPRATO IL COMO’…
Più volte abbiamo ricordato l’importanza della posta durante la guerra: sia nella Prima che nella Seconda Guerra Mondiale non esistevano altri mezzi per comunicare se non carta e penna. Nelle lettere che viaggiavano dal fronte a casa, dove c’erano i familiari in fremente attesa di notizie, e viceversa, capita ogni tanto di leggere qualcosa di
DAL FRONTE GRECO… CON TANTA FATICA!
Durante la Seconda Guerra Mondiale, così come in generale in tutte le guerre, i tanti ragazzi che vennero inviati al fronte a volte provenivano da zone depresse del paese, molti erano analfabeti, non tutti sapevano scrivere. Ma c’era anche chi “ci provava”. Questa missiva (priva purtroppo di contenuto) riporta una calligrafia a tratti quasi incomprensibile.
COMPRAMI IL CANE!
Partinico, in provincia di Palermo, lega il suo nome alle rinomate uve da mosto, all’eccidio di civili e soldati borbonici avvenuto nel 1860 in risposta all’avanzata garibaldina nell’isola, e all’essere stato il set naturale della trasposizione cinematografica del capolavoro di Sciascia, Il giorno della civetta. E da Partinico, il 10 ottobre 1942, parte questa cartolina
ALLA SIGNORA NONNA SCRIVO SUL RIGO!
23 dicembre 1931. Caltagirone, provincia di Catania. “Profondo Sud”, direbbe qualcuno. Una bambina, Maria, ma per tutti è Mariuccia (perché è piccolina, lei), scrive una cartolina, destinazione Napoli. «Baci e auguri pel S. Natale dalla vostra nipotina Mariuccia Mortellaro Autiero. Caltagirone 23-12-934». E’ chiaro, sono auguri di Natale. Lo vediamo anche dalla cartolina illustrata, con
VENDICHERO’ IL PRODE ETTORE!
Di corrispondenza di guerra ne abbiamo letta tanta. Lettere, cartoline, messaggi d’amore e messaggi strazianti, contenuti patriottici o semplici notizie sullo stato di salute. Ma il documento che presento oggi ha qualcosa di diverso. Si tratta di una comune cartolina in franchigia per le forze armate. In parole povere, i militari potevano spedire questa cartolina
QUEL 20 DICEMBRE DI 78 ANNI FA…
Oggi, 20 dicembre. Il Natale è ormai alle porte. C’è chi corre per acquistare gli ultimi regali da mettere sotto l’albero. E c’è chi si appresta a trascorrere ore e ore del proprio tempo a preparare un mega-cenone. Ma non per tutti è aria di festa. Penso ai più deboli, agli emarginati, alle persone sole,
MINATORE, OPERANO TUA MOGLIE, VIENI SUBITO!
Lo abbiamo detto più volte: un tempo non vi erano Internet, cellulari, SMS e Whatsapp. Un tempo si comunicava grazie alla posta, quando ci si poteva dare appuntamento in giornata spedendo una cartolina o quando si comunicavano notizie importanti e urgenti tramite i telegrammi. E’ quanto ho voluto mostrare oggi: un telegramma del 1942. Siamo
HO LO STOMACO DILATATO…
Nella vita quotidiana può capitare l’imprevisto o il contrattempo. Oggi, se capita un problema al lavoro, prendiamo il telefono e chiamiamo chi ci sta attendendo per dire che faremo tardi. Oppure usiamo i social, mandiamo messaggini, Whatsapp, Messenger, o quant’altro. Facile, immediato, e gratis. Ma un tempo non era così. Catapultiamoci con l’immaginazione nel 1940.
NELLA TELA DEL RAGNO…
No, non si tratta dell’omonima piece teatrale scritta da Agatha Christie nel 1954… Siamo in Italia, nel 1919, la Prima Guerra Mondiale è già finita. Erminia, dalla caserma dei pompieri di Novara, scrive a Sante, soldato della I Reggimento Artiglieria pesante campale di stanza a Casale Monferrato. E’ chiaramente una lettera d’amore, quell’amore che negli
PER SAN VALENTINO DITELO CON I FIORI
A San Valentino sarà pure scontato, ma regalare dei fiori rimane la cosa più carina che si possa fare. Ci sono volte che hai il fioraio fornito a portata di mano, ma altre volte occorre ordinare i fiori che vorresti regalare. E’ il caso del fiorista Agostino Bonetto di Pinerolo (Torino) che, evidentemente per un
VOI SIETE COME IL MARE IN MUTAMENTO…
E’ la Pasqua del 1943. La lettera che mostro oggi, passata dalla censura, è stata inviata da un soldato della 38a Divisione fanteria “Puglie” (allora di stanza a Dakovica, Kossovo) alla signorina Flora. Il soldato ha voluto inviare gli auguri di Pasqua a modo proprio, con un madrigale. Lo riporto integralmente, è troppo bello per
E’ ARRIVATA LA SPOSA!!
E’ il 1938, e allora come oggi quando ci si sposava si noleggiava un’automobile di lusso: la sposa non poteva arrivare in chiesa a bordo di mulo, a piedi o (nella migliore delle ipotesi) in un calesse o una comune automobile. Per questo, esistevano già allora le ditte di noleggio. Quella che mostro oggi è
STAMANE MI SONO INFORMATO PER LE NOZZE…
Siamo nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale. Mario, militare a Pola (ancora Italiana), scrive alla N.D. (Nobil Donna) Stefania, a Verona. Riporto integralmente il testo, non credo siano necessari commenti. Mia cara Stefania, stamane mi sono informato per le nozze. I pareri sono discordi. In segreteria mi dicono che bisogna chiedere il permesso a
ADORATA SPOSA TESORO
Quando si scrive una lettera capita di iniziare con Egregio, o Spettabile, a seconda del destinatario e delle situazioni. Certo è che se scriviamo a una persona a cui vogliamo bene magari iniziamo in un altro modo. Ma qui, il 3 agosto 1942, il nostro mittente si è superato. Scrive alla moglie, e inizia con:
IL CORRIERE DEI PICCOLI E IL PICCOLO UGO
Siamo nel 1926, e un caro papà Reale Carabiniere fa richiesta al Corriere della Sera per attivare un abbonamento annuale a Il corriere dei piccoli per suo figlio Ugo. “Prego vivamente codesta amministrazione voler compiacersi di ritenere quale abbonato al suddetto giornale, per tutto l’anno 1926, il piccolo Ugo“. E non solo. “Unisco i francobolli
HO FATTO LA CRAPA PELATA!!
Siamo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. E’ il 20 agosto 1943 e un figlio scrive alla propria mamma. Intenerisce il cuore osservare l’amore che Roberto ha avuto del decorare il foglio con tanti fiorellini. E ancor di più quel che Roberto racconta a sua mamma (lascio volutamente l’Italiano imperfetto del bambino): “…ti ringrazio
SAGGEZZA D’ALTRI TEMPI
Chi trova un amico trova un tesoro, si sa. Ma l’amicizia va coltivata, conservata, custodita. Lo sapeva bene il nostro amico Pietro che l’8 luglio 1906 scrive una cartolina a quello che probabilmente è un suo amico, a Orvieto. Il messaggio suona infatti un po’ come un’ammonizione: “Chi vuol conservare un amico osservi queste tre
TANTO, PAGA PAPA’!!
Era il 3 ottobre 1954 quando due baldi giovani sotto la leva a Lecce decidono di scrivere al proprio genitore (almeno, così dovrebbe essere). Ma erano senza soldi (situazione certamente non anomala sotto la naja). E quindi decidono di spedire ugualmente la cartolina annotando a penna: SIAMO SENZA QUATTRINI PAGA TU, PER FAVORE Alle poste
SE NON DI PRESENZA MA CON PENSIERO VI SONO VICINO
Siamo nel 1943, prima dell’Armistizio, era in pieno svolgimento la Seconda Guerra Mondiale, e i militari di ogni fazione venivano normalmente fatti prigionieri. In base alla Convenzione di Ginevra del 27.7.1929, i militari catturati in zona di guerra (P.O.W., Prisoners Of War) dovevano godere di precisi diritti. Ad esempio, l’art.2 cita: «Essi devono essere trattati
ATTENDO IMPAZIENTEMENTE IL MOMENTO DI ESSER FRA LE TUE BRACCIA!
Tempo fa, la tariffa di spedizione di una cartolina variava anche in base alle parole che il mittente scriveva. Per pagare di meno, quindi, si usava scrivere sotto il francobollo. Così, chi riceveva (con cui si era d’accordo, ovviamente) sollevava il francobollo e poteva leggere il resto del messaggio. Questo “stratagemma” era utilizzato anche dagli
E’ NATA AMELIA!
Se oggi la mamma ha una qualsiasi difficoltà ad allattare il proprio nascituro, il latte artificiale risolve ogni problema. In passato, invece, quando il latte artificiale non esisteva, si affidava il neonato a una nutrice o balia. Tempo fa diverse potevano essere le situazioni che determinavano tale necessità. A seguito di malattie, più diffuse a
MA E’ DI BUONA FAMIGLIA? NOI INFORMAZIONI VOGLIAMO!
E’ il 26 giugno 1944. In un Meridione appena liberato dagli Alleati dall’occupazione nazista, i retaggi di un vecchio passato, ancora oggi (purtroppo) a tratti presente, vengono fuori in tutto il loro “splendore” in questa missiva. Allora accade che tale “Mario” (il nome vero l’ho volutamente oscurato), originario di Lentini in provincia di Siracusa, fa
LA BAMBINA CHE SCRIVEVA SEGUENDO LA TRACCIA
Parliamo di una normale cartolina illustrata spedita il 30 agosto 1908 e affrancata con il 10 centesimi d’uso all’epoca che illustra il quartiere Civita di Arpino (FR). Ma quel che più ci interessa è il retro della stessa. Chi scrive è una certa Dina, una bambina siciliana di Caltagirone che sta studiando al Collegio