Quante storie d’amore potremmo raccontare durante i due conflitti mondiali? Un’infinità. Del resto, i maschietti in età di matrimonio o i mariti già sposati erano al fronte, e quindi è del tutto normale che le loro donne scrivessero. E scrivevano tanto. La storia che racconteremo oggi è ambientata nell’aprile del 1942. In quei mesi la
ABBIAMO PREGATO TUTTI I SANTI!
Le vicende di guerra sono spesso drammatiche e dolorose. I lettori di Sfizi.Di.Posta lo sanno bene, ma anche senza leggere gli ‘sfizi’ si sa benissimo quanto dolore e distruzione provocano i conflitti bellici: basta guardare un TG in questi giorni, e tra Medio oriente e Ucraina ti viene solo di metterti le mani tra i
MOTOCICLI BENELLI: NON ELEMOSINE POST-BELLICHE MA SEGNALAZIONI!
Come ben noto, e come più e più volte sottolineato da Sfizi.Di.Posta negli sfizi già pubblicati, il panorama l’indomani della fine del secondo conflitto mondiale era tutt’altro che da ammirare. Una distruzione, spesso totale, che bombe e mitraglie, di entrambe le fazioni, fecero sul suolo italico. E quel che non fecero le bombe, lo fecero
CARA SPOSA
Chi ha a che fare con il grande mercato dell’usato e dell’antiquariato spesso vede passare sotto ai propri occhi tonnellate di lettere delle due guerre e dei prigionieri di guerra. Oggetti comunissimi dal punto di vista venale, ma ricchissimi di storia e di emozioni. Sfizi.Di.Posta se ne è occupata già diverse molte, ma non è
QUANTO DOVEVA DURARE LA GUERRA?
Vi siete mai chiesti quanto, nella testa dei tedeschi o degli italiani, sarebbe dovuta durare la guerra? Cioè… immaginando di catapultarci alla fine del 1944, i tedeschi o gli italiani avevano idea che la guerra sarebbe finita da lì a breve oppure no? E’ forse una domanda leziosa, la cui risposta non sposta nulla rispetto
SBAM!
Sfizio brevissimo oggi! Fa troppo caldo, anche le parole di Sfizi.Di.Posta sono evaporate! 🙂 Certo è che il caldo non ferma la guerra. E prima la Russia con l’Ucraina, e poi Palestina e Israele a contendersi quella terra martoriata, adesso rigurgiti bellici anche in Libia. Senza trascurare le guerre civili in giro per il pianeta…
S’E’ VENDUTO LA GIUMENTA!
Siete caldi? Siete freschi? Siete coi piedi a mollo o imperlati di sudore su un bel sentiero di montagna? Qualsiasi sia la vostra situazione attuale, oggi lo ‘sfizio’ è bello leggero, niente di impegnativo, quindi accomodatevi pure! La cartolina che ci consegna la storia che voglio raccontarvi oggi è datata 24 luglio 1942, quindi 82
GINO, GINO…!
Sono fidanzato! Anzi no, domani cambio fidanzata. Ma se cambio, mi sposo. Sì, però, mica mi sposo presto! Sono forse impazzito? No, no, tranquillizzo subito i lettori di Sfizi.Di.Posta, il sole non mi ha dato alla testa. Però, effettivamente, questo incipit è perfettamente in linea con lo sfizio di oggi. Ma andiamo con ordine. Con
APPREZZAMENTI… CAMERATESCHI!
Dell’idroscalo di Siracusa ho già avuto modo di parlare, per cui rimando il lettore che non ha avuto modo di leggere o colui che voglia rinfrescarsi la memoria al relativo sfizio: https://www.sfizidiposta.it/2023/03/06/quando-a-siracusa-ammaravano-gli-idrovolanti/ oppure https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/pfbid02XxLSnmUJwWHiv3xEBAzVpeJdHDDkHm2zu9hPBDxTKP3RAzUT5Nq7CFo1eo45prrCl Dico questo perché la cartolina protagonista dello sfizio di oggi parte il 4 luglio 1941 proprio dal Regio Aeroporto di Siracusa.
SONO TUTTO INONDATO!
Lontani da casa, dai propri affetti, dai propri amori, sotto la guerra, ci si faceva prendere facilmente dallo sconforto. Ai momenti tristi, ogni tanto, si alternavano momenti positivi, ottimistici, persino di esaltazione. E’ quanto deve essere accaduto al ‘nostro’ Mario, protagonista dello sfizio di oggi. Mario è un C.M., sigla che dovrebbe indicare (non sono
ALLEGRIA!
Chi non ricorda la famosa esclamazione di Mike Bongiorno che apriva e chiudeva, generalmente, i programmi da lui condotti? “Allegria!”, esatto! Se non ve la ricordate cercatela su YouTube, la trovate facilmente. Beh, a quanto pare, non era solo Mike Bongiorno a essere allegro, ma anche Mario, il protagonista del nostro sfizio di oggi. Siamo
LE MARACHELLE DI PAOLO
Già altre volte Sfizi.Di.Posta si è occupata della corrispondenza dei prigionieri di guerra, e sicuramente altre volte se ne occuperà. E’ stata una finestra molto ampia della storia del nostro Paese che (solo nella Seconda guerra mondiale) ha interessato oltre un milione di nostri soldati. Inevitabile occuparsene. Chi ha già letto di queste storie sa
CASSINO, PIGNATARO INTERAMNA E DINTORNI: BOMBE E RICOSTRUZIONE
In questi giorni numerose sono le iniziative per commemorare gli 80 anni di uno degli episodi chiave della Seconda guerra mondiale: i bombardamenti di Cassino e dell’Abbazia di Montecassino e lo sfondamento della Linea Gustav. E Sfizi.Di.Posta non vuole essere da meno, a modo suo. Sull’argomento la storiografia è corposa e molto completa, sia in
VOLEVO ORDINARE PER CENA…
Allora, cari lettori di Sfizi.Di.Posta: stavolta tocca a voi! 😀 La cartolina di oggi è stata spedita da Trieste l’1 novembre 1941 ed è diretta a Genova. In quel momento era in corso la guerra nei vicini Balcani: la Germania, e al traino l’Italia, avevano avviato un’offensiva per la conquista della Jugoslavia e l’apertura della
SOPRUSI IN ZONA B
Oggi è un po’ lunghetto… Si apre oggi infatti una settimana di eventi che culmineranno il 10 febbraio quando (e quest’anno saranno 20 anni esatti da quando venne istituito con legge 30 marzo 2004 n. 92) si celebrerà il Giorno del Ricordo. Questa solennità civile nazionale ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, fatti
1944, UN ALTRO GIORNO SENZA TUOI SCRITTI
Ottant’anni fa, giorno più, giorno meno, l’Italia era sotto le bombe. Sembra incredibile, sembra così lontano nel tempo, sembra una cosa che non ci riguarda, che capita agli altri e mai a noi. Eppure, appena 80 anni fa, toccava a noi patire i dolori della guerra. L’8 settembre 1943 veniva firmato l’armistizio. Gli equilibri, seppur
EZIO LEVI, EBREO, RIMOSSO DALLA CATTEDRA
E’ questa la settimana in cui si commemorano le vittime dell’Olocausto. Il Giorno della Memoria è stato istituito con risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dell’1 novembre 2005, ed si commemora il 27 gennaio in tutto il mondo affinché nessuno possa mai dimenticare quei quindici milioni di morti (tra ebrei e altre nazionalità) sterminati
HO MOLTA FRETTA!
A volte capita, e quando capita si tratta sempre di storie interessanti. Mi riferisco alla fortuita coincidenza di rinvenire due (o più) documenti postali scambiati tra le stesse persone. E’ il caso dello sfizio di oggi in cui le protagoniste sono due cartoline postali spedite a distanza di cinque anni e mezzo l’una dall’altra, a
BUON NATALE PAPA’
Cari lettori di Sfizi.Di.Posta, Buon Natale! E’ la mattina del 25 dicembre, e combinazione vuole che sia un lunedì. Per cui puntuale arriva un nuovo ‘sfizio’. E, ovviamente (ma quanto sei scontato, curatore di Sfizi.Di.Posta!!), questo sfizio riguarda il Natale. In realtà, nulla è scontato, soprattutto in guerra. Abbiamo davanti agli occhi le immagini dei
IL CANONE RADIO NON LO PAGO!
Tra le tante tasse, balzelli e trattenute varie, una delle più note a tutti, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui si rinnova, è il Canone RAI. In tempi non tanto remoti, per farlo digerire agli italiani hanno anche provato ad abbinarlo alla Lotteria Italia: l’abbonato “in prima fila” in regola con l’abbonamento aveva infatti
CERNI E LANDI, TRA POLA E BOLOGNA
«In un interno del bel palazzo situato in piazza San Domenico n. 5, in faccia al fianco settentrionale, ricco di absidi gotiche e rinascimentali, della basilica del santo, c’era un tempo una “botteguccia di legno … davanti a un vespasiano, che adesso non c’è più”. Era la Libreria Antiquaria Mario Landi, gestita da un omino
ASSUMETEMI!!
Si sa. La ricerca oggi di un posto di lavoro è la più grande incognita per moltissimi giovani, spesso più che formati, e che spesso devono adattarsi a lavori saltuari, precari, e lontani da ciò che hanno studiato e di cui sarebbero esperti. Ma in passato fu tanto diverso? Non proprio. Nell’Ottocento, e a cavallo
TI CERCO E NON TI VEDO!
«Io cerco la Titina, La cerco e non la trovo, Io cerco la Titina, Chissà dove sarà.» Chi ricorda queste strofe? Iniziava così “Io cerco la Titina” (Di Napoli – Daniderff), celebre brano pubblicato nel 1942 per Fonit (numero di catalogo 12042), cantato da Natalino Otto e musicato dal Quintetto ritmico di Milano diretto da
PRZEMYSL, UN NOME TUTTO UN PROGRAMMA
Ci sono località che solo a nominarle nella nostra mente evocano ricordi, fatti, avvenimenti, in alcuni casi anche dolorosi o terribili. E’ il caso di Przemysl, città polacca del distretto omonimo. Przemysl, situata nella Polonia sudorientale, è stata da sempre una città strategicamente importante in conseguenza dell’attraversamento del fiume San e della sua posizione geografica,
CON TANTI BACETTI A MOZZICHETTI…
Quanti milioni di lettere e cartoline hanno fatto su e giù per lo stivale durante la guerra? I soldati al fronte e i parenti a casa. Tutti in attesa che quella maledetta guerra finisse. Una guerra spesso considerata ‘imposta’, non voluta. Il numero esatto non lo sappiamo, e probabilmente non lo sapremo mai. Ma è
NEMMENO A QUADRETTI!
Censura? Limitazione alla libertà di pensiero! Alla libertà di espressione! Controllo! Vigilanza! Repressione! È quanto ci viene in mente nel sentire nominare quel termine. Eppure c’è un momento in cui l’esercizio della censura non soltanto è tollerato, ma anche legittimo e indispensabile: durante una guerra. La censura in tempi di guerra nasce come strumento di
APPESA AL COLLO, COME LE BESTIE…
Con tutto il rispetto per le bestie, si intende. Ma generalmente è così: i collari dei nostri amici pelosetti vanno applicati al collo. Eppure ci fu un tempo in cui l’umanità venne lasciata fuori dalla porta e dimenticata, e i collari venivano messi agli uomini. Per raccontare questa storia assurda dobbiamo viaggiare nel tempo sino
NOI BENE, NONNA MORTA, TEO SPOSATO
Ancora una volta dobbiamo catapultarci in tempi di guerra. E’ infatti dell’8 maggio 1945 la cartolina postale spedita da Roma per Verona che è protagonista di questo sfizio. Ma è proprio la notte dell’8 maggio quando al quartier generale del maresciallo Žukov a Berlino il feldmaresciallo Wilhelm Keitel firma la resa incondizionata della Germania agli
80 ANNI DALLO SBARCO IN SICILIA DEGLI ALLEATI NEL 1943
«Mi caro affezionatissimo amore del mio cuore gioia mia sposo del mio cuore ti scrivo oggi questa lettera per darti ogni giorno miei notizie che stamo bene fino a oggi e così spero sentire da te sempre mio tesoro del mio cuore». Così scriveva una innamoratissima Grazia da Ragalna (provincia di Catania) ad Agatino, suo
MIA AMATA CICCINA, TI SCRIVO DA NYERI, KENYA
Settantotto anni fa, di questi tempi, la guerra in Europa era terminata. Ma era davvero terminata per tutti? Martina Ravagnan, nel suo saggio “I campi Displaced Persons per profughi ebrei stranieri in Italia (1945-1950)” così riassume la situazione all’alba della fine della guerra: «All’indomani della fine della Seconda guerra mondiale, nel maggio 1945, si trovavano
VACCHE, GIOVENCHE E PECORE!
Ci sono priorità nella vita. Per qualcuno è importante la propria squadra di calcio, per qualcun altro è importante la vita privata del divo del cinema, per qualcun altro è importante la propria autovettura. Per qualcun altro ancora sono importanti le giovenche, le vacche e le pecore. Ci troviamo in Sicilia, a Vallelunga Pratameno, un
LIBERAZIONE!
Domani 25 aprile è la Festa della Liberazione. Ultimamente e ogni anno sempre un pochino di più, in occasione della Festa della Liberazione la contrapposizione politica tra destra e sinistra assume toni sempre più accesi: chi la festeggia, e chi no e preferisce festeggiare San Marco affermandolo a gran voce, anche sui social, quasi a
MI HANNO BOMBARDATO LA CASA!
Qualcuno avrà mai fatto il conto, o perlomeno stimato, di quante tonnellate di bombe siano cadute sul territorio italiano durante la Seconda guerra mondiale? Temo di no, temo sia impossibile, ma una risposta sicuramente non errata è: tante, tantissime. Però a tal proposito vi è un’ampia letteratura che invito a consultare. Sintetizzando, si potrebbe dire
FABBRICO, VILLA GUIDOTTI
Il 26 novembre 1944, con i Russi a meno di 200 km da Auschwitz e quindi certi di una imminente capitolazione, dietro ordine diretto di Himmler, i nazisti iniziarono a smantellare i forni e le camere a gas del campo di concentramento e sterminio. Tutto venne occultato, lo Zyklon B disperso, tutti i crematori vennero
RACCOLTA DEL RAME
Avete presente quando ogni tanto nelle strade italiane si scorgono cartelli a indicare che l’impianto elettrico di una rotatoria è realizzato con cavi d’alluminio anziché di rame? Questo per scoraggiare atti di vandalismo finalizzati al furto del rame. Il rame è un materiale oggetto molto spesso di furto. E’ sufficiente cercare su Google “furto rame”
DALLA COLLA AL PIGLIAMOSCHE, DAL SAPONE AL PACCO MASSAIA
Domanda/offerta: è la legge numero uno del commercio, lo sappiamo. Ma dovevano saperlo molto bene anche alla Co.Vi.Tra., ditta individuale del Commendator Vittorio Traversa (da cui la sigla) con sede in via Tolstoi a Milano. Lo possiamo vedere con il documento postale di oggi, una cartolina spedita da Milano il 4 gennaio 1945 e diretta
FU LIBERAZIONE!
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione. Liberazione da cosa? Dall’oppressione nazi-fascista, chiaramente. Fu liberazione per il popolo italiano che per un ventennio vide crescere gli aspetti più terribili di un movimento, non solo politico, prima acclamato e poi temuto. Fu liberazione ancora per il popolo italiano che, volente o nolente, dovette subire le
PASQUA DI GUERRA
Pasqua di risurrezione? Speriamo che lo sia davvero! Al momento è una Pasqua di guerra. E questo basta. E lo fu anche nel 1943, 79 anni fa, quando un figlio scrive alla propria madre per gli auguri pasquali. Si chiama Mario, è un sottotenente, e si trova impiegato in operazioni militari. La cartolina utilizzata è
LA SALMA LA TRASPORTO IO!
Secondo recenti studi (2010) dell’Ufficio dell’Albo d’Oro del Ministero della Difesa che hanno aggiornato le stime dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, i militari italiani caduti e dispersi nei vari fronti dal 1940 al 1945 sono 319.207, di cui 89.629 solo sul fronte russo. Della maggior parte di questi ragazzi non si conosce l’ubicazione
TI DISINFETTO CON IL CREOSOL!
Terminate le ultime ostilità in giro per il mondo, il 2 settembre 1945 si conclude ufficialmente la Seconda guerra mondiale, anche se in Italia questa data va portata indietro, al 2 maggio 1945, quando venne firmata la resa di Caserta. La nazione, all’alba dopo il suo tramonto, era un paese in ginocchio. Molti generi di
VUOI VENIRE AL MIO MATRIMONIO?
Matrimonio. Per molte coppie, pur essendo l’evento più atteso di tutta la vita, è anche sinonimo di stress: la chiesa, la sala ricevimenti, l’animazione, la musica, il fotografo, il fioraio, le bomboniere, trucco e parrucco, … Una serie infinita di cose da fare e da tenere sotto controllo. Tra gli annessi e connessi c’è anche
UN TELEGRAMMA AL CAPITANO DELLA CENSURA MILITARE
Siamo in tempi di guerra. Le comunicazioni, si sa, sono frammentarie e incerte. Spedisci una lettera ma non sai mai se arriverà o meno. Quindi chiedi, hai ricevuto? Metà delle comunicazioni riguardano informazioni sulla corretta consegna o meno di quanto spedito sino a quel momento. Accade così che una solerte moglie cerca di far avere
IN ATTESA DI PARTENZA PER MARE
Questa è una di quelle classiche situazioni in cui prendi in mano una cartolina, sorridendo pure per quello che leggi al volo, e finisci con la pelle d’oca per quello che, approfondendo le cose, vieni a scoprire. Partiamo dall’inizio. Oggi parliamo di una banalissima cartolina illustrata di Firenze, di Piazza della Signoria. Non la mostro
GENTILE BAMBOLA…
Una cartolina illustrata con una bimbetta un po’ imbronciata e contrariata viene inviata da Firenze a Cosenza. E’ il 14 ottobre 1945, la guerra è da poco finita, e occorre ricostruire sulle macerie. Macerie dei palazzi bombardati da più fronti, e macerie nel cuore per il dolore e gli strazi che una guerra porta con
HA FATTO LA PERMANENTE CON I CANNOLI…
20 marzo 1945. La guerra non è ancora finita, ma in Calabria sembra un lontano ricordo. E la signora (o signorina) Enza scrive alla signorina Ippolita. La raccomandata parte da Melito Porto Salvo (comune della provincia di Reggio Calabria) il 21 marzo 1945 e giunge a destinazione, a Sbarre (quartiere di Reggio Calabria), il 23
E LIBERAZIONE FU…
25 aprile, Festa della Liberazione. “Festa”. C’è da festeggiare, non solo da ricordare e commemorare. Oggi si festeggia. E si festeggia la liberazione dal nazi-fascismo. Sfizi.Di.Posta, i lettori lo sanno, non entra mai in discorsi prettamente politici o ideologici. Sfizi.Di.Posta racconta storie, uomini, e lo fa facendo parlare i documenti. Poi, ognuno, trae le proprie
UNA PASQUA DI GUERRA
Oggi è Pasqua, e Sfizi.Di.Posta non poteva non fare gli auguri a tutti i propri affezionati lettori. E, ovviamente, lo fa a modo suo. Con uno ‘sfizio’. Portiamo indietro nel tempo le lancette dei nostri orologi, e arriviamo al 1942. E’ il secondo anno di guerra. Ed è la seconda Pasqua di guerra. Alice, probabilmente
DISPERSO O IRREPERIBILE?
«Come parla? Come parla? Le parole sono importanti.» Così inveiva Michele-Nanni Moretti, portandosi una mano sul cuore dolente, contro il reporter con cui stava dialogando, in una delle scene madri di Palombella Rossa. Ed è effettivamente così. Perché utilizzare (esempio) “complaint” se in Italiano esiste “protesta”, “rimostranza”, “lagnanza”, “lamentela”, “reclamo”, “disturbo”, “malessere”, etc, termini che
10 FEBBRAIO, GIORNO DEL RICORDO
Oggi, 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo, una solennità civile istituita con la Legge n.92 del 30 marzo 2004 e che ricorda l’esodo giuliano-dalmata e i massacri delle foibe. Ma perché si celebra proprio il 10 febbraio? Lo scopriremo con lo ‘sfizio’ di oggi, una lettera davvero molto particolare. La missiva venne spedita
V-MAIL E L’ARTE DI SCRIVERE CON UN MICROFILM!
Cosa ne poteva sapere Audrey Hepburn di storia postale? «Riceveva lettere dai soldati al fronte a sacchi. Queste venivano sempre strappate a striscioline come segnalibri. Ogni tanto nel passare me ne prendevo uno. Ricordo, mi manchi, pioggia, ti prego di scrivere, dannazione e porco mondo erano le parole che ricorrevano più spesso sulle striscioline; queste,
AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI MAUTHAUSEN
Shoah. Ebrei. Genocidio. Campo di concentramento. Sterminio. Olocausto. Giornata della memoria. 27 gennaio. Assassini. Mostri. Parole-chiave non buttate lì per caso. Parole-chiave a descrivere una tragedia. Espressione di quanto di più inumano la mente umana possa partorire. Oggi, in tutto il mondo, è la Giornata della Memoria. Oggi si commemorano quei morti. Quei numeri sulle
BUON NATALE!!
Oggi davvero abbiamo bisogno di tanta serenità. Quest’anno più che mai. Per questo motivo, gli auguri di Sfizi.Di.Posta a tutti i lettori sono davvero sinceri e fatti con il cuore. E per farveli, oggi vi mostro una cartolina di 80 anni fa esatti. Come si può vedere, la cartolina è stata scritta per il Santo
INVIAMI TUTTE LE INFORMAZIONI CON UN RECORDS JACKET!
Quando pensi che sia stato scritto tutto (e sulla Seconda Guerra Mondiale la produzione libraria e giornalistica è sconfinata), ecco che spunta fuori un documento che non avevi mai visto prima e del quale non trovi nessuna informazione! Sto parlando di questo “RECORDS JACKET“, un bustone di dimensioni 31 x 23 centimetri (per capirci, il
ACQUERELLI DI GUERRA
Oggi parleremo di un militare artista! Ma prima due parole sul supporto. Le abbiamo già viste diverse volte, in diversi ‘sfizi’. Sono le cartoline di franchigia militare che venivano fornite alle truppe per scrivere ai propri cari in esenzione postale. Vennero utilizzate nel primo conflitto mondiale, ma soprattutto nel secondo. L’esenzione consentiva la spedizione gratuita
MOTTO E FASCI LITTORI? CANCELLATI!
Che ruolo ebbe la Sardegna nella Seconda Guerra Mondiale? L’Italia fascista non possedeva portaerei (la “Aquila” e la “Sparviero”, adattate da scafi civili, non vennero mai ultimate in tempo), e per tale ragione l’intera isola assunse il ruolo di immensa portaerei al centro del Mediterraneo. Per questa ragione, l’isola subì pesanti e costanti bombardamenti da
BEN DODICI ESSE!
Ancora una volta è la guerra a essere protagonista delle nostre storie. E’ il 13 settembre 1940, e il soldato Adelmo scrive ai genitori. La cartolina (di quelle in esenzione di tassa ad uso dei militari, di quelle -per intenderci- che non dovevano essere affrancate) parte due giorni dopo dall’ufficio di Posta Militare n.59. Gli
QUANDO AL CAMPO SPORTIVO DI FROSINONE NON SI GIOCAVA A CALCIO…
Fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Italia aveva perso la guerra, e come sempre accade a valle di una guerra i vincitori si spartiscono il bottino. Ci andarono di mezzo alcune terre di confine e i possedimenti colonici. In alcuni casi per costrizione, in altri per scelta, centinaia di migliaia di persone dalla Grecia, dall’Africa, dall’Istria
COL CARRETTIERE… ARRIVA IL COLPO DI SCENA!
Questa storia ha un colpo di scena finale, ma prima di arrivarci cerchiamo di inquadrare la situazione. Siamo al 20 settembre 1945. Nello scenario globale, la Seconda Guerra Mondiale è da pochissimo terminata con la resa del Giappone il 2 settembre. In Europa la Germania aveva firmato la resa l’8 maggio, ma in Sicilia i
OGGI NESSUNA INCURSIONE…
Quante cartoline sono state spedite dal fronte a casa, e viceversa… Sia durante la Prima che la Seconda Guerra Mondiale la posta fu di vitale importante per tenere i contatti con la propria famiglia. Il pezzo che presento oggi, quindi, non ha nulla di particolare rispetto alle migliaia di migliaia di pezzi simili. Quel che
TI PENSO SEMPRE!
Non è la prima, non sarà l’ultima. Di corrispondenze tra coniugi o anche semplici amanti, durante le guerre, ne abbiamo lette un’infinità. E questo è del tutto normale. I ragazzi al fronte non lasciarono a casa solo i genitori, ma anche le mogli, i figli, i parenti tutti. Ed è assolutamente normale che vi fosse
ABBIAMO COMPRATO IL COMO’…
Più volte abbiamo ricordato l’importanza della posta durante la guerra: sia nella Prima che nella Seconda Guerra Mondiale non esistevano altri mezzi per comunicare se non carta e penna. Nelle lettere che viaggiavano dal fronte a casa, dove c’erano i familiari in fremente attesa di notizie, e viceversa, capita ogni tanto di leggere qualcosa di
KAPPLER E REDER, DUE ‘OSPITI’ AL CARCERE MILITARE DI GAETA
Quello di oggi non lo considero propriamente uno ‘sfizio’. A parte la lunghezza (mettetevi comodi), l’argomento non è certamente di quelli a volte frivoli o a volte curiosi che caratterizzano per lo più questa rubrica. Oggi parleremo di un pezzo di storia tremendo, di quelli che fanno accapponare la pelle. Questa storia ha due protagonisti
DAL FRONTE GRECO… CON TANTA FATICA!
Durante la Seconda Guerra Mondiale, così come in generale in tutte le guerre, i tanti ragazzi che vennero inviati al fronte a volte provenivano da zone depresse del paese, molti erano analfabeti, non tutti sapevano scrivere. Ma c’era anche chi “ci provava”. Questa missiva (priva purtroppo di contenuto) riporta una calligrafia a tratti quasi incomprensibile.
COMPRAMI IL CANE!
Partinico, in provincia di Palermo, lega il suo nome alle rinomate uve da mosto, all’eccidio di civili e soldati borbonici avvenuto nel 1860 in risposta all’avanzata garibaldina nell’isola, e all’essere stato il set naturale della trasposizione cinematografica del capolavoro di Sciascia, Il giorno della civetta. E da Partinico, il 10 ottobre 1942, parte questa cartolina
GAETA: UN CASTELLO… NO, UN CARCERE…
Oggi ci troviamo a Gaeta, ridente cittadina situata su un promontorio che chiude uno splendido golfo ne fa da cornice. Sulla punta del promontorio svetta un castello/fortezza che pare faccia da sentinella per la città. Per la sua posizione strategica Gaeta è stata da sempre una piazza molto ambita per le varie dominazioni che si
AFRONTI IL BARONE…
Siamo nel 1949. Settantuno anni fa. Immediato dopoguerra. L’Italia era appena uscita, a pezzi, dalla Seconda Guerra Mondiale. Il livello di alfabetismo era basso, soprattutto nelle regioni del Meridione. Nel 1951, due anni dopo, l’analfabetismo (ovvero, coloro che non riuscivano a leggere e scrivere) in Italia venne misurato dal censimento generale: Piemonte 3%, Valle d’Aosta
VENDICHERO’ IL PRODE ETTORE!
Di corrispondenza di guerra ne abbiamo letta tanta. Lettere, cartoline, messaggi d’amore e messaggi strazianti, contenuti patriottici o semplici notizie sullo stato di salute. Ma il documento che presento oggi ha qualcosa di diverso. Si tratta di una comune cartolina in franchigia per le forze armate. In parole povere, i militari potevano spedire questa cartolina
QUEL PROBLEMA MONARCHICO…
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale gli scenari politici mutarono profondamente in quasi tutti i paesi europei. Il 2 giugno 1946 il popolo italiano scelse la Repubblica a scapito della Monarchia che governò la nazione per 85 anni, ma uguale esito avvenne anche in altre nazioni europee con l’avvento delle nuove democrazie più o meno
LA CARTA ANNONARIA…
In circolazione dal 1940 al 1949, pensata per controllare il razionamento dei generi alimentari, la “Carta Annonaria” venne quasi da subito ribattezzata dal popolo come “tessera della fame“. Si trattava di un documento, nominativo con le generalità del possessore, bimestrale, e che consentiva di recarsi da un negoziante autorizzato per ricevere generi alimentari o di
QUEL 20 DICEMBRE DI 78 ANNI FA…
Oggi, 20 dicembre. Il Natale è ormai alle porte. C’è chi corre per acquistare gli ultimi regali da mettere sotto l’albero. E c’è chi si appresta a trascorrere ore e ore del proprio tempo a preparare un mega-cenone. Ma non per tutti è aria di festa. Penso ai più deboli, agli emarginati, alle persone sole,
HO LO STOMACO DILATATO…
Nella vita quotidiana può capitare l’imprevisto o il contrattempo. Oggi, se capita un problema al lavoro, prendiamo il telefono e chiamiamo chi ci sta attendendo per dire che faremo tardi. Oppure usiamo i social, mandiamo messaggini, Whatsapp, Messenger, o quant’altro. Facile, immediato, e gratis. Ma un tempo non era così. Catapultiamoci con l’immaginazione nel 1940.
CAMPO DI INTERNAMENTO “LE FRASCHETTE” (ALATRI, FR): UNA FRANCHIGIA POSTALE
Presso la frazione “Le Fraschette” di Alatri (Frosinone) era attivo un campo di internamento per civili. A differenza dei campi per prigionieri di guerra vigilati dall’autorità militare, i campi di internamento per civili (un centinaio in tutta Italia) erano gestiti dalla Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del governo fascista. L’internamento civile veniva eseguito nei confronti
LA DALMATIENNE, SOCIÉTÉ FRANÇAISE DES FORCES HYDROÉLECTRIQUES DE LA DALMATIE
Come noto, l’Istria, Fiume e la Dalmazia tra la fine delle due guerre furono ufficialmente territorio italiano. Non stranisce, quindi, ritrovare una busta affrancata con un francobollo italiano del Regno annullato nel 1941 con il tondo “SEBENICO POSTE (DALMAZIA)”. E non stranisce nemmeno che al retro riscontriamo le tracce della censura tedesca: la busta venne
TI REQUISISCO ANCHE GLI PNEUMATICI!
Il 23 dicembre 1940 venne promulgato il Regio Decreto n.1833 che obbligava alla denuncia e consentiva la requisizione degli pneumatici esistenti presso i commercianti o in dotazione alle autovetture di proprietà privata, naturalmente a favore delle autorità militari. E per dare seguito a detto decreto, la Commissione Requisizione Pneumatici di Lecce invia l’8 ottobre 1942
…O ALMENO GETTARSI BOCCONI SOTTO LE PIANTE!
Dopo l’8 settembre 1943 nell’Italia del Nord si costituì la RSI, la Repubblica Sociale Italiana. Per molti viene considerato uno stato “fantoccio” in quanto voluto, e in parte anche controllato, dalla Germania nazista. In ogni caso, per gli Alleati era il nemico da combattere. Le incursioni aeree nei territori dell’Italia settentrionale erano sempre possibili, e
STAMANE MI SONO INFORMATO PER LE NOZZE…
Siamo nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale. Mario, militare a Pola (ancora Italiana), scrive alla N.D. (Nobil Donna) Stefania, a Verona. Riporto integralmente il testo, non credo siano necessari commenti. Mia cara Stefania, stamane mi sono informato per le nozze. I pareri sono discordi. In segreteria mi dicono che bisogna chiedere il permesso a
100 GRAMMI DI LANA PER LA PATRIA
Dentro una busta per altri versi priva di interesse ho trovato il documento che mostro oggi. Dalle dimensioni di 21 x 15 cm, riporta la data ”XXI APRILE XX”, ovvero 21 aprile 1942 essendo l’anno riportato secondo l’Era Fascista (che parte dal 28/10/1922, data della marcia su Roma: il 28 ottobre segna, quindi, il passaggio
LA NUOVA COLLEZIONE DI CAPPELLI
Quante email che reclamizzano prodotti riceviamo ogni giorno? C’è un grande business dietro all’invio di email pubblicitarie, tanto da costringere il legislatore a darci un freno e a tutelare la privacy del consumatore. Ma un tempo le reclame pubblicitarie erano più discrete, meno pressanti e meno continue. A mio avviso quella che vi mostro ne
SI INTRATTENEVA SESSUALMENTE CON…
Per una volta esuliamo un po’ da un discorso strettamente postale, sebbene questo tipo di documenti vada sicuramente a supporto di più ampia documentazione postale relativa a questo argomento. Parliamo di POW, Prisoners Of War, Prigionieri Di Guerra. I soldati, catturati dal nemico in guerra, dovevano essere trattati secondo precise regole che garantivano loro una
ALLOGGI A 6 EURO AL GIORNO!!
Siamo nell’aprile del 1944, a Roverbella (Mantova). Qui gli alleati sarebbero arrivati soltanto un anno dopo; il territorio era amministrato ancora dal regime fascista ma, di fatto, gestito dai tedeschi. Quest’ultimi alloggiavano in case confiscate o, nelle migliori delle ipotesi, in sistemazioni in affitto. E’ quest’ultimo il caso della nostra cartolina spedita dal Podestà del
REPUBBLICA O MONARCHIA?
Oggi, 2 giugno, festa della Repubblica. Perchè il 2 giugno 1946 gli Italiani vennero chiamati al voto tramite un referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia e Repubblica. E, sebbene con una percentuale non schiacciante (54,3%), scelsero la Repubblica. Come votarono? Con questa scheda. Riproduzione riservata.
SONO PRIGIONIERO!
Certe missive in tempi di guerra si sperava di non riceverle mai. Siamo nel 1943, il 12 giugno, e un marito scrive alla propria moglie. Con la stessa naturalezza con cui dice di stare bene e in perfetta salute, comunica: “Dalla presente apprenderai che sono prigioniero […] Sono in mano degli Americani i quali ci
LA GUERRA E’ FINITA!
Così scrive questo soldato del 43° Fanteria ai propri genitori. “…sono veramente contento e felice come lo sarete voi con questa bella novità di questa sera, che è terminata la guerra…“. Questa lettera venne spedita il 9 settembre 1943, l’indomani di quel fatidico 8 settembre quando il maresciallo Badoglio firmò a Cassibile l’armistizio con gli
SE NON DI PRESENZA MA CON PENSIERO VI SONO VICINO
Siamo nel 1943, prima dell’Armistizio, era in pieno svolgimento la Seconda Guerra Mondiale, e i militari di ogni fazione venivano normalmente fatti prigionieri. In base alla Convenzione di Ginevra del 27.7.1929, i militari catturati in zona di guerra (P.O.W., Prisoners Of War) dovevano godere di precisi diritti. Ad esempio, l’art.2 cita: «Essi devono essere trattati
CAMPO DI INTERNAMENTO “LE FRASCHETTE” (ALATRI, FR)
Presso la frazione “Le Fraschette” di Alatri (Frosinone) era attivo un campo di internamento per civili. A differenza dei campi per prigionieri di guerra vigilati dall’autorità militare, i campi di internamento per civili (un centinaio in tutta Italia) erano gestiti dalla Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del governo fascista. L’internamento civile veniva eseguito nei confronti